Le prove dell'Aroldo, l'opera di Giuseppe Verdi che, presente l'autore, inaugurò il 16 agosto 1857 il Teatro Nuovo di Rimini, sono ormai in fase avanzata e il 27 agosto ritorna in quello stesso luogo, ora intitolato ad Amintore Galli. Si tratta della prima produzione lirica del teatro riminese dopo la ricostruzione e la riapertura nel 2018, un nuovo allestimento frutto di una coproduzione con i teatri di Ravenna, Modena e Piacenza.
Per il ritorno dell'opera a Rimini, l'approccio drammaturgico è nuovo con un lavoro che vuole da una parte rivalutare uno dei titoli meno conosciuti del repertorio verdiano e dall'altra raccontare le vicende del teatro in cui venne rappresentato la prima volta.
Affidato alla bacchetta di Manlio Benzi sul podio dell'Orchestra Luigi Cherubini, il nuovo allestimento è stato ideato da Emilio Sala e Edoardo Sanchi che firmano per la prima volta insieme la drammaturgia e la regia. "Questa produzione - spiega Sala - ripropone l'opera di Verdi in un allestimento che, oltre alla vicenda originale, racconterà la storia del teatro di Rimini ovvero, come si scoprirà alla fine, la nostra storia. Il punto di partenza è la drammaturgia del perdono alla base del progetto musicale verdiano, una drammaturgia che, nello stesso 1857, era stata già sperimentata dal grande compositore nel Simon Boccanegra, anche se con un esito tragico. Nell'Aroldo, invece, il perdono finale apre uno spazio catartico - per quanto fragilissimo - pieno di aspettative e di speranza". "
Lavorare a questa produzione di "Aroldo" è un'emozione unica - ha dichiarato il maestro Benzi - perché da anni si era pensato insieme ad un progetto che unisse musica, dramma, testo e scenografia che nel nostro caso è il Teatro stesso".
Nel cast il tenore Antonio Corianò vestirà i panni del protagonista, affiancato dalla giovanissima Lidia Fridman, il soprano di origine russa che interpreta Mina. Unica replica il 29 agosto. La sera del 27 agosto "Aroldo" sarà trasmessa in diretta sulla piattaforma Opera Streaming. (ANSA).
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