.....Qual è il rapporto tra i giovani e la musica classica?
“Mi sono accorta che nei miei concerti vi è una presenza sempre maggiore di giovani; spero vivamente che questo continui però mi aspetto, da parte delle istituzioni, che vi siano iniziative importanti come inserire la musica classica nei percorsi educativi; oggi, i giovani, tendono a concepire la classica come una musica per vecchi o per ceti abbienti: per questo dico che le istituzioni, possono fare qualcosa”.
Per esempio?
“Durante un concerto che ho tenuto per la Rai a Torino, ho visto una platea piene di giovani e questo grazie a una convenzione con l’Università; per questo, se le istituzioni sensibilizzano, la risposta c’è”.
Siamo nel 2021, come viene accolto, ai giorni nostri, Bach?
“Mi sono posto questa domanda proprio andando a vedere “Le nozze di Figaro”, domandandomi che senso avesse. Uscendo dal teatro, mi sono accorta che ci troviamo di fronte a un’opera straordinaria che ha ancora oggi ragione di esistere”.
Qual è il suo pubblico, ancora le chiedo, la componente giovanile ne fa parte?
”Le racconto un fatto importante, durante un concerto in Corea del sud, davanti a me avevo un pubblico praticamente di soli giovani; allora mi sono chiesta per quale ragione, questo non può succedere anche in Italia?
Si è data una risposta?
“Noi europei viviamo la musica classica per il nostro glorioso passato; in un Paese come la Corea del sud, la musica classica è stata scoperta dai giovani”.
Oggi tutto passa dai social, quale può essere la valenza proprio per fare avvicinare i giovani?
“Sono certamente utili ad abbattere le barriere, in un certo senso danno l’immagine dell’artista come un essere umano qualunque, quindi ben venga l’utilizzo”.
Emozionata per il concerto di stasera (Lucca, ndr)?
“Molto, ritornare dopo un anno e mezzo davanti al pubblico è un’emozione grande, bella”.
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