Quasi certamente sottoporremo tutta la popolazione a un richiamo del vaccino anti Covid. Non solo i soggetti più fragili, per i quali la decisione è imminente. In un prossimo futuro la terza dose sarà necessaria per tutti». Lo ha detto il virologo più famoso d’America, quell’Anthony Fauci, capo dell’Istituto per le malattie infettive che l’anno scorso era finito nel mirino di Donald Trump per la sua insistenza nel sostenere l’uso delle mascherine e oggi è considerato il massimo esperto dell’amministrazione Biden sulla pandemia. Durante un’intervista televisiva con il canale Cbs, Fauci ha risposto con chiarezza a una domanda diretta del giornalista: «Al momento non vediamo ancora la necessità di offrire il “booster” – sì, insomma, il richiamo – a tutti. Ma stiamo tenendo sotto osservazione gruppi di popolazione diversi per età, sesso, stato di salute. E in certi casi ci siamo già accorti della diminuzione di protezione nel tempo». Chiarendo pure quale tipo di terza dose verrà consigliata: «Sarebbe preferibile inoculare lo stesso tipo di vaccino già ricevuto in precedenza. Ma non temete: quanto sarà il tempo giusto, daremo linee-guida su ogni cosa».
E pazienza se nell’America più divisa che mai, dove pure il vaccino è diventato ormai bandiera politica, ancora si stenta a immunizzare gli scettici: qui solo il 50,3 per cento della popolazione ha ricevuto entrambe le dosi, mentre finalmente si alza il numero di coloro che ne hanno ricevuto almeno una: il 59,1 degli aventi diritto. E tocca di fatto ad aziende private come Walmart e Google e stati come la California e New York prendere l’iniziativa di obbligare i dipendenti all’inoculazione. La commissione speciale del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie si riunirà già domani per discutere la necessità della terza dose: e potrebbe annunciare subito dopo il booster per gli immunodepressi.
D’altronde se ne discute pure nel resto del mondo. Israele, anzi, ha già iniziato a somministrarla due settimane fa agli over 60. Sì, pure il paese che per primo aveva festeggiato la fine della pandemia ma ora conta 6mila nuovi positivi nonostante il 60 per cento della popolazione sia vaccinata - e il 64,4 ha ricevuto una dose- punta sul richiamo per evitare i rischi di un ennesimo lockdown. Tanto più dopo aver constatato che fra chi si è vaccinato a gennaio gli anticorpi sono crollati al 16 per cento (ma la protezione da malattia grave è data ancora tra l’86 e il 94 per cento). Negli ultimi 10 giorni hanno dunque già re-immunizzato il 50 per cento degli anziani e si discute se estendere la possibilità pure agli over 40 già da questa domenica. Anche la Gran Bretagna va in quella direzione: Londra pensa di offrire a over 50 e immunodepressi la terza somministrazione (forse eterologa) dal 6 settembre. Lì i totalmente immunizzati sono il 59,9 per cento e hanno ricevuto una dose il 70,7 mentre a essere reticenti sono soprattutto i giovani. Pure in Francia (51,4 con due dosi, 67,1 una sola) il “rappel”, come lo chiamano, inizierà a settembre: ma solo per gli over 80: mentre si punta soprattutto a immunizzare i ragazzi istallando davanti alle scuole tendoni dove offrirlo a chi ha più di 12 anni. Allo stesso modo si muove pure Berlino (totalmente vaccinati il 56,2 per cento dei cittadini, una sola dose per il 62,9): richiamo con Pfizer o Moderna per anziani e fragili dall’inizio dell’autunno, pure se hanno ricevuto due dosi di Astrazeneca o la singola di Johnson&Johnson.
Nessun commento:
Posta un commento