Leggiamo, in articoli circolati in queste settimane, che l'accelerazione di Draghi per la nomina dei vertici Rai sia avvenuta quando sembrava che Franceschini, ministro della cultura con forti aspirazioni quirinalizie, volesse spedire il suo fido scudiero, Salvo Nastasi, ad occupare una delle due più importanti poltrone in Rai.
Una diversa lettura vede invece proprio in Fuortes alla Rai l'alleato più affidabile di Franceschini in prospettiva delle prossime elezioni per il Quirinale. In tale corsa c'è anche qualcun altro, non uscito ancora allo scoperto, ma il cui nome i giornali accostano a quello di Franceschini, vedendolo già come suo maggiore contendente alla carica di presidente. Sempre naturalmente che i giochi non vengano scompaginati dalla decisone repentina, ma che tutti si attendono, da parte di Mattarella di restare ancor un pò a fare il presidente.
Si legge anche che Fuortes sarebbe un manager capace - che è anche vero - di mantenere in ordine i conti - e che ha come seconda medaglia sul petto quella dell'equidistanza dai partiti, assolutamente falso.
Perché Fuortes, se non fosse salito, anche per riconosciute capacità manageriali, ancora inespresse al momento che iniziò la sua scalata professionale, sul carro di un partito, che era quello di Veltroni, Bettini ed altri ed è ancora quello, e al quale è rimasto sempre fedele, difficilmente avrebbe fatto la carriera che ha fatto. Anche se occorre dargli atto che a fronte del trattamento 'con i guanti', riservatogli sempre da parte della stampa e dell'opinione pubblica, Fuortes, salvo lo scivolone di inizio attività all'Opera di Roma - quando minacciò la ESTERNALIZZAZIONe di orchestra e coro da un teatro d'opera attirandosi l'ilarità di mezza Europa, errori evidenti ed altri clamorosi altri inciampi non ne ha avuti.
Comunque Fuortes, dal quale tutti, e Rai in primis, attendono di conoscere il 'discorso della corona finanziario', è sempre meglio di Nastasi. Mille volte meglio di Nastasi! Anche se non è detto che Fuortes e Nastasi non abbiamo somiglianza di vedute su alcuni campi, come quello di tagliare tagliare soprattutto agli altri. Nastasi lo ha fatto, decimando in nome di non si sa cosa, il mondo musicale in Italia, e inventandosi , ad esempio, il Museo del Teatro San Carlo di Napoli, al cui vertice mise la mogliettina Giulia Minoli che però, appena si diffuse la notizia/scandalo dovette fuggire a gambe levate e tornare a Roma. Dove comunque lui ha continuato a sostenerla in ogni modo per via di quella associazione che ha fondato, dal nome 'opportunità della crisi' che suona beffardo perchè favorisce solo chi non ne ha bisogno, come ad esempio Giulia Minoli, già abbastanza favorita per i suoi natali.
Di Fuortes, nonostante noi lo conosciamo da una quarantina d'anni circa, non sappiamo se ha moglie o compagna o figlio/a da sistemare. E questo è già un altro vantaggio su Nastasi.
Infine, quanto a Nastasi, temiamo qualche colpo di coda sul Teatro dell'Opera. Non è che gli riesce, convincendo Franceschini, di mettere la sua raccomandata, Rosanna Purchia, che issò al vertice del San Carlo di Napoli ed ora è al Regio di Torino, e che Paolo Isotta identificava più che con il suo cognome, con l'appellativo professionale di ' ragioniera'?
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