(Cesare Galla – tag43.it) – Alla fine dell’anno scorso, quando sono apparse nel decreto intitolato “Criteri e modalità per l’erogazione, l’anticipazione e la liquidazione dei contributi allo spettacolo dal vivo…”, quelle due righette sono passate inosservate. Non fosse stato così, magari un minimo di discussione ci sarebbe stato: in fondo si parla del delicato, assai complicato e spesso contestato meccanismo in base al quale vengono assegnate le sovvenzioni dello Stato allo spettacolo. E le righette in questione introducono una novità che almeno sul piano del metodo non è di poco conto.
Dicono infatti (articolo 4, comma 8) che «Il ministro, su propria iniziativa, può in ogni caso sottoporre alle commissioni consultive competenti per materia il sostegno a progetti speciali che rappresentano eventi di eccezionale rilevanza». Si sancisce in questo modo – per quanto nell’ambito dei soli progetti speciali – una vera e propria discesa in campo sul piano artistico del ministro della Cultura, a questo punto titolato a indicare personalmente, e con tutto il peso del suo ruolo, che cosa gli sembra degno di sovvenzione. Un ruolo “tecnico” diverso da quello politico finora sempre ricoperto, dentro al quale naturalmente influenza, competenza (ove presente) e capacità di suasion avevano un loro peso, però mai così diretto e incisivo. Le due righette sono salite alla ribalta il 9 giugno, perché sono citate nel decreto di assegnazione dei fondi ai progetti speciali musica per il 2021.
Tra i 25 assegnatari dei fondi speciali la Fondazione Ravenna Manifestazioni
Fra i 25 assegnatari che si sono divisi una dotazione di due milioni di euro, infatti, ce n’è uno che non è passato attraverso la trafila ordinaria delle istanze alla Direzione generale dello spettacolo (che in questo caso sono state 189). Si tratta della Fondazione Ravenna Manifestazioni, il cui progetto – si legge nel decreto – «ai sensi di quanto previsto dall’art. 4 comma 8 del decreto ministeriale 31 dicembre 2020» è passato prima per l’ufficio del capo di gabinetto di Dario Franceschini, e da questi, “d’ordine del ministro” è stato trasmesso alla Direzione generale dello Spettacolo, corredato dalla comunicazione «dell’intendimento del ministro di sostenere finanziariamente il suddetto progetto speciale […] tenuto conto dell’eccezionale rilevanza dell’evento». Si parla del concerto che l’orchestra giovanile Cherubini diretta da Riccardo Muti terrà nel Cortile d’Onore del Quirinale il 29 luglio, in occasione dell’incontro dei ministri della Cultura del G20.
Per il concerto della Cherubini al Quirinale stanziati 175 mila euro
L’episodio si inserisce nel quadro della ben nota sintonia esistente tra Franceschini e Muti, che assume sempre più spesso l’aspetto di una fervida collaborazione operativa. Le sovvenzioni destinate a quella che rimane pur sempre un’orchestra giovanile sono senza possibili confronti, mentre il ministro, di solito restio a queste uscite, non di rado offre testimonianza della sua attenzione presentandosi ai concerti della Cherubini. Ora, alla luce del comma 8 il suo sostegno trova modo di manifestarsi anche nei “progetti speciali”, esenti dai complessi passaggi legati alle ripartizioni del FUS, determinate dal complicato meccanismo degli algoritmi, delle valutazioni percentuali su quantità, qualità e sostenibilità economica. Considerare “progetto” un singolo concerto, sia pure inserito in un contesto di indubbio rilievo internazionale oltre che al massimo livello istituzionale italiano, denota un’idea di cultura in cui la visibilità dell’evento e il prestigio di chi assiste prevalgono sul contenuto e sul suo valore. Evidentemente non ha sollevato obiezioni la commissione consultiva Musica, che il 4 giugno ha esaminato la proposta fortemente sostenuta dal ministro. Alla fine dei dovuti passaggi, si è concretizzato un finanziamento speciale quanto il “progetto”: 175 mila euro. Non è dato sapere su quale base sia stata decisa questa cifra. In questa tornata di contribuzioni la superano solo i 250 mila euro assegnati alla European Union Youth Orchestra, che peraltro nello scorso autunno si era vista largamente sopravanzare proprio dalla Cherubini, destinataria in ambito extra Fus di quasi 700 mila euro.https://c37088f4f33d616975d032c2cfb47f71.safeframe.googlesyndication.com/safeframe/1-0-38/html/container.html
Costa meno ingaggiare l’orchestra del Teatro Marinskij o dell’Accademia di Santa Cecilia
Oggi con molto meno di 175 mila euro si possono ingaggiare orchestre internazionali di prestigio e qualità indiscutibili. Ad esempio, il cachet dell’orchestra del Teatro Marinskij di San Pietroburgo diretta da Valery Gergiev, fondata in Russia nel 1783, non supera i 90 mila euro, se l’organico è sui 60 elementi. Se l’organico è più ampio, si sforano di poco i 100 mila euro. Per restare in Italia, un concerto dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, formazione di riconosciuta eccellenza, ha un prezzo che è meno della metà della sovvenzione ottenuta dalla Cherubini per suonare al Quirinale: 80 mila euro. Se poi si considera il mondo delle orchestre giovanili, le tariffe – è intuitivo – scendono decisamente e si arriva a costi per i musicisti che stanno fra i 20 e i 30 mila euro per concerto, calcolando anche un adeguato periodo di preparazione, fondamentale nella “mission” di una compagine di formazione. Le retribuzioni sono ridotte perché gli organici sono costituiti da giovani musicisti all’inizio della loro carriera, che stanno imparando a fare orchestra. In questo caso, il plusvalore non monetizzato (ma spesso notevole) è dato dalla possibilità di fare esperienze molto importanti, spesso insieme a direttori di grande valore. Fra questi, Muti non è un caso isolato: sono numerose le bacchette di alto prestigio meritoriamente impegnate con queste orchestre, in Italia e un po’ in tutto il mondo.
Per sostenere l’orchestra giovanile di Muti il ministero stanzia 1 milione di euro
In ogni caso, Dario Franceschini non ha dubbi e non sembra interessato a guardarsi attorno. La sua scelta è fatta: dopo l’extra Fus dello scorso autunno, e prima della sovvenzione senza possibili confronti sul normale mercato al progetto speciale Quirinale, a fine 2020 è apparsa sul sito del ministero una slide nella quale si annuncia «un milione di euro a partire dal 2021 per sostenere l’orchestra giovanile Cherubini fondata da Riccardo Muti». Il ministro sta con la Cherubini. L’esistenza di altre orchestre giovanili non lo riguarda. Se vogliono, se hanno le carte in regola, possono provare a chiedere un contributo alla Direzione generale dello Spettacolo, non è detto che non ottengano qualcosa. Ne conosco una, assai valida, che fruisce di una sovvenzione statale di 80 mila euro. All’anno. Però è vero: ancora nessuno l’ha invitata, o mandata, a suonare al Quirinale.
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