In Gran Bretagna i contagi da Sars-CoV-2 sono in aumento per il diffondersi della variante Delta (ex indiana, ormai prevalente sull’Alpha, ovvero la inglese) e uno studio pubblicato su ha mostrato che nelle persone vaccinate con Pfizer, soprattutto se ferme alla prima dose, la risposta anticorpale contro il nuovo ceppo Delta è minore. Alla luce di tutto ciò, gli italiani che hanno ricevuto una sola iniezione possono andare in vacanza serenamente, anche all’estero?
Il forte calo dei contagi e dei decessi in Italia non deve farci pensare che siamo arrivati al «rischio zero». Chi va in vacanza deve mantenere le misure di sicurezza: la mascherina è fondamentale nei luoghi chiusi (a partire dall’aereo) e in tutte le situazioni in cui non si possa mantenere la distanza da persone di cui non si conosce lo stato di salute. Chi va in altri Paesi può informarsi sul sito «Viaggiare sicuri» del ministero degli Esteri (infocovid.viaggiaresicuri.it). In ogni caso, a differenza di quanto accaduto in Gran Bretagna dove le seconde dosi sono state rinviate per privilegiare un’ampia copertura con le prime, in Italia si è deciso di rispettare le schedule stabilite dai produttori dei vaccini. In questo modo la popolazione è più protetta, anche dalle nuove varianti.
1 Sarà possibile vaccinarsi nei luoghi di vacanza? È una questione di cui si sta discutendo, ma probabilmente sarà una possibilità riservata a chi trascorre un lungo periodo di tempo lontano da casa. La vaccinazione di massa nei luoghi di villeggiatura sarebbe difficile dal punto di vista logistico, dato che bisognerebbe spostare dosi di vaccino da una regione all’altra. Di conseguenza, ciascuno deve fare il possibile per ricevere la seconda iniezione nei tempi stabiliti, rinviandola al massimo di pochi giorni.
2 Chi ha ricevuto la seconda dose da 6 mesi o più dovrebbe prenotare un richiamo? No, al momento non è prevista una terza dose. La protezione offerta dal ciclo vaccinale completo va certamente oltre i 6 mesi.
3 I guariti da Covid possono ritenersi al sicuro anche lontano da casa? Sì, a patto di rispettare le misure di sicurezza cui siamo abituati. I guariti inoltre possono ricevere un’unica dose di vaccino dopo 3-6 mesi dalla fine della malattia: in questo modo la risposta anticorpale già presente viene fortemente potenziata.
4 In Italia sta circolando la variante Delta? Secondo gli ultimi dati dell’Istituto superiore di sanità, la variante Delta ex indiana (B.1.167.1 e B.1.167.2) si attesta all’1 per cento, mentre l’Alpha (inglese) è all’88,1 per cento e la Gamma (brasiliana) al 7,3. Ad oggi il ceppo più preoccupante, per quanto riguarda l’efficacia dei vaccini, sembra essere Beta, isolato in Sudafrica e praticamente assente in Italia. Non siamo in grado di prevedere l’andamento delle varianti, ma le misure di sicurezza che conosciamo restano comunque valide.
(Ha collaborato Stefania Salmaso dell’Associazione italiana di epidemiologia, già direttrice del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell’Istituto superiore di sanità)
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