giovedì 17 giugno 2021

A commento della notizia che dà Alvise Casellati il prossimo 8 luglio direttore a Spoleto con il Coro dell'Accademia di Santa Cecilia

 Il Fatto Quotidiano nei giorni passati è tornato a scrivere della Presidente del Senato che per quei due suoi figli (uno direttore d'orchestra, l'altra esperta di turismo in bicicletta) non sa più cosa fare. Dopo averli naturalmente sponsorizzati in ogni occasione e in tutti i modi (in Italia vi sono molte altre famiglie importanti dalla storia analoga), e dopo aver, udite udite, assunto sua figlia nel suo staff, adesso s'è data da fare per farli sbarcare a Spoleto. Non è che Spoleto sia Salisburgo, tuttavia Lei non si dà mai per vinta, e non butta via niente, anche perchè non si sa mai che cosa può arrivare dopo Spoleto, usato come specchietto per le allodole. 

 La faccenda ha provocato anche indirettamente uno mezzo scandalo, oltre la presenza dei suoi due figli, per via di una sua amicissima fatta entrare nello staff artistico del festival, dove ci sarà stato sicuramente lo zampino anche dell'ex sindaco di Spoleto che era della stessa parrocchia della Casellati.

Il nome della amicissima della Casellati, dopo lo scandalo rivelato dal Fatto Quotidiano, è scomparso dal sito, ed è toccato a Monique Veaute, attuale direttrice del festival e certo non proprio come l'Alice letteraria nel mondo dei rapporti  con il potere, togliere d'imbarazzo la Casellati, affermando che la signora amicissima della Casellati l'ha voluta Lei, Monique che la conosce da tempo l'apprezza ed ha con Lei rapporti altrettanto amicali.

Per capire comunque come avvengono simili scambi, che nel gergo si definiscono 'culturali', ma che in realtà sono 'di schifo', senza andare a tracciare tutta l'attività della Presidente del Senato a favore della cultura, senza naturalmente 'secondi fini', basta andare con la memoria all'ultimo Concerto di Natale dall'Aula di Palazzo Madama. Era affidato ad una orchestra striminzita 'da camera' - come però richiedeva il repertorio: Adagio cosiddetta di Albinoni, e Serenata di Ciaikovskji  - dell'Accademia di Santa Cecilia, poco più di una  decina d'archi, e sul podio nientemeno che Valery Gergiev, inutile e  sprecato per un  simile repertorio. Non sappiamo quanto sia costato al contribuente italiano tale trasferta di Gergiev che comunque - non si sa mai - potrebbe essere utile al figlio della Presidente del Senato, in terra russa, se già non lo è stato e  quindi quel concerto rappresentava il contraccambio.

 E poi c'è l'Accademia di Santa Cecilia che con i palazzi del potere ha un legame privilegiato, dove la Casellati ha messo radici per l'offerta del Coro a Spoleto, e la successiva mediazione dell'amicissima signora (della famiglia Urbani, o dei tartufi) presso la Veaute, felicissima di accogliere il Casellati, viste anche le mire, neppure tanto tacite, stando anche all'uso disinvolto che fa dell'aereo di stato, di sua madre di aspirare al Quirinale. 

Monique Veaute questo mondo lo conosce assai bene, altrimenti non sarebbe restata a galla da oltre quarant'anni passando dall'Accademia di Francia al Ministero della cultura francese, con Jack Lang, e poi a Palazzo Grassi di Venezia, da dove è venuta via anzitempo per dissidi con il padrone Pinault che l'aveva chiamata, per tornare ancora a Roma, senza andare per stracci, perchè ha sempre avuto una gamba o forse più nella Fondazione RomaEuropa dove mantiene il suo scranno ' a vita'.

Se non possiamo giurare che le cose siano andate effettivamente così, siamo certi di non essere molto lontani dal vero.


Casellati offre targa a Gergiev dopo il Concerto di Natale 2020 in Senato

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