Prima il Festival di Spoleto bollato come «una festa delle famiglie», poi come il «Festival dei due Casellati», ossia i due figli della presidente del Senato. Nel mezzo il pasticcio Ada Urbani, l’ex assessore alla cultura di Spoleto indicata come consigliere allo sviluppo nel sito web della kermesse da cui è stata rimossa nelle ultime ore a seguito della bufera.
Interviene la commissaria A latere, ma non troppo, la richiesta di chiarimenti che la commissaria del Comune di Spoleto, Tiziana Tombesi, ha inviato alla neo direttrice artistica Monique Veaute sul ruolo della stessa Urbani. «Il confronto avuto con Veaute mercoledì è stato cordiale e costruttivo, volto unicamente a comprendere le modalità di alcuni passaggi di cui non eravamo stati messi preventivamente a conoscenza» ha detto Tombesi, aggiungendo che «chiarito questo aspetto, rispetto al quale la direttrice ha dimostrato disponibilità al confronto e capacità di intervento, ritengo si possa continuare a lavorare nell’unico interesse di Spoleto e del Festival, sapendo che ogni nostra scelta e ogni nostra azione deve avere quale fine ultimo anche il buon funzionamento della Fondazione stessa. Per Tombesi dunque «l’obiettivo primario è restituire un’immagine culturalmente ispirata e viva di Spoleto».
«Una festa delle famiglie» Il caso è esploso il 15 giugno quando FQ ha evidenziato una serie di «felici coincidenze» intorno al concerto dell’8 luglio in piazza Duomo diretto da Alvise Casellati, figlio della presidente del Senato, tra queste la recente nomina di Ada Urbani, ex assessore alla cultura di Spoleto diventata consigliere per lo sviluppo del Due Mondi. In particolare, il quotidiano diretto da Marco Travaglio ha evidenziato il legame tra Urbani e la presidente del Senato, nato nel gruppo al Senato di Forza Italia e proseguito più recentemente con la chiamata nello «staff della presidenza di Palazzo Madama di Urbani nel ruolo di consigliera politica (anche se con la nascita del governo Draghi, Urbani è passata alle dipendenze del ministero Pubblica amministrazione di Renato Brunetta)».
Casellati e Urbani Il quotidiano, poi, ha definito il Due Mondi «anche una grande festa della famiglie», ricordando «l’assessore al bilancio della Regione Umbria – una delle istituzioni che finanziano il Festival – è Paola Agabiti, la nuora di Ada Urbani». Giovedì mattina FQ ha poi bollato il Due Mondi come il «Festival dei Due Casellati», perché nel programma di Spoleto64, come evento collaterale, sono inserite quattro pedalate in Valnerina organizzate dall’Mtb club di Spoleto, con cui da un paio di anni collabora l’altra figlia di Casellati, Ludovica, appassionata di bicicletta, che però non era attesa al Due Mondi.
Lega Sul caso sollevato dal quotidiano è intervenuta anche la Lega, con il referente locale Andrea Borgotti, chiedendosi «quale sia il ruolo delle professionalità, anche culturali e politiche, che Spoleto potrebbe mettere in campo rispetto alla costante e sistematica scelta di figure ‘terze’, lontane dalla città che ospita e ha dato il nome allo stesso Festival. Troppo spesso – ha detto – anche in situazioni e ambiti diversi, i ruoli vengono calati dall’alto, con logiche che non sempre tengono conto delle reali capacità professionali dei nostri concittadini, prefigurando una sorta di ‘colonizzazione’ del brand Spoleto».
Pd A dirsi «spiazzato dalla vicenda» è stato il Pd di Spoleto che, con una nota, ricorda di aver «salutato con soddisfazione le affermazioni di Veaute sull’intenzione di ricalcare le orme del maestro Gian Carlo Menotti, che sulle scelte artistiche ha sempre agito in totale autonomia riservando ai propri amici il ruolo di mecenati finanziatori. Vogliamo quindi considerare – dicono i dem – l’annunciata consulenza artistica della senatrice Urbani una questione che rientra nella sfera privata anche alla luce del fatto che sul portale ufficiale del Festival non compare più il suo nome tra i consulenti e come un errore di inesperienza di Veaute».
Zaffini e Lucidi A esprimere «solidarietà, umana e istituzionale, come spoletini e come senatori, alla presidente Casellati» sono i senatori spoletini Stefano Lucidi (Lega) e Franco Zaffini (Fratelli d’Italia), secondo cui anche «il Festival è stato oggetto di un attacco mediatico, nel tentativo di strumentalizzare, a fini politici, delle vicende legate a scelte legittimamente in capo al nuovo Direttore Monique Veaute, per le quali – sottolineano i Senatori – senza entrare nel merito della proposta artistiche in cartellone per quest’anno, bisogna dire che essere figlio di un personaggio importante non deve essere una colpa, un demerito o un freno. Alvise Casellati – ricordano i senatori
– già nel 2013 ha diretto al Due Mondi l’Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova al Festival dei Due Mondi di Spoleto, senza destare scandalo, forse perché non era ancora figlio della presidente del Senato». Per Zaffini e Lucidi «il Festival rappresenta un valore assoluto che va ben oltre i confini di Spoleto e per questo motivo deve essere protetto e preservato, anche da strumentalizzazioni di basso livello – chiude la nota degli spoletini – ci auguriamo invece per questa nuova edizione del Festival un clima sereno, al riparo da imprudenti protagonismi e strumentalizzazioni politiche, come la città, gli spoletini e la manifestazione meritano».
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