mercoledì 9 giugno 2021

Giuseppe Conte rianimatore o fuochista?

 Ieri sera, l'ex premier Giuseppe Conte, incalzato da Floris, il 'mastino', ne è uscito non dilaniato dagli attacchi e dai tentativi di sbranamento, dimostrandosi ormai  navigato nella politica, come non era parso all'inizio della sua avventura, quando anche l'epiteto più ingiurioso 'burattino, non  sembrava eccessivo e gratuito. Burattino nelle mani di Di Maio e Salvini, Conte lo era davvero, non per strategia.

 Oggi l'ex avvocato 'del popolo' è un'altra persona, risponde a tono e non è raro che  confonda chi vuole metterlo in difficoltà - infondo conosce l'arte della retorica ed è anche ben ferrato nella giurisprudenza difensiva - e si accinge alla terza temeraria impresa, dopo quelle dei due governi sostenuti da forze in contrasto fra loro e di qua e di là dagli steccati ideologici. Non intende mollare perché - e lo ha dichiarato anche ieri sera più volte - la politica lo attrae. Ora poi che ha come consigliere particolare Marco Travaglio può anche sperare in una rielezione alla massima carica di governo.

Sembra mostrare sicurezza Conte, e del resto se non l'avesse neanche lui non potrebbe gettarsi a capofitto nell'impresa impossibile di  far brillare in un nuovo firmamento le cinque stelle ormai inghiottite da un 'buco nero' .

Per quel che se ne sa e da quello che si vede ogni giorno, i Cinquestelle sono nel pallone, e come movimento sono deflagrati. A lui il compito di rimettere insieme i cocci, che tradotto potrebbe voler dire: 'rianimare' il Movimento. Lo dicono tutti quelli che scommettono ben poco che il Movimento ne possa uscire con le 'stelle' più belle e brillanti di prima,  e se non tutte e cinque a causa delle ormai numerose diaspore e uscite dalla costellazione,  almeno con buona parte di esse.

 Al contrario di tutti e tutto, Conte ostenta certezza nella riuscita. Egli non dà il Movimento in coma e dunque bisognoso di essere rianimato, sempre che ci riesca. No, Conte sembra invece un fuochista, quando dice che non è affatto vero che il Movimento è in coma, no.  E corregge: il Movimento, con i cui membri i questi mesi ho parlato e discusso a lungo, è vivo e vegeto, è come un fuoco vivo, che cova sotto la cenere, che io devo solo cercare di togliere, per far brillare nuovamente i carboni ardenti che io attizzerò.

Rianimatore o fuochista? Più rianimatore che fuochista per tutti; solo Conte insiste per il fuochista. 

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