Sull'Associazione ' Opportunità delle crisi' ( ma titolato all'origine in inglese) fondata da Giulia Minoli, ai tempi - se non ci sbagliamo - del terremoto aquilano, nel corso delle manifestazioni culturali inventate per dare alla gente aquilana qualche sollievo presente e speranza futura ( un'iniziativa venuta in mente a Giovanni Minoli che ne parlò a Bertolaso, il quale si fece dare i soldi anche dal Ministero di Salvo Nastasi, con l'intercessione di Gianni Letta, abruzzese... in breve fu questa la storia delle origini di quella associazione, ma anche della storia d'amore fra la giovane Minoli, Giulia, e Salvo Nastasi che poi la sposò... testimone di nozze Gianni Letta) abbiamo scritto molte volte. Puntualizzando che certamente le crisi possono costituire occasione ed opportunità di rinascita, di crescita, solo che bisogna vedere per chi. E, secondo noi, poco per la gente comune, quella cioè che ne avrebbe assoluto bisogno per ripartire, molto invece per chi di opportunità, anche per ragioni famigliari, ne ha già tante, indipendentemente dalle crisi. Durante le quali, la normale legislazione viene in qualche modo sospesa, e profusi fiumi di denaro, consentendo ai politici di fare e strafare non sempre a beneficio dei disastrati.
Tanto per aggiungere esempio ad esempio, la settimana passata L'Espresso settimanale, raccontava della Rai ed anche di Giovanni Minoli che con la Rai ha avviato un contenzioso sulla proprietà di un certo ciclo di trasmissioni, ma che comunque vorrebbe tornare a dirigerla, non accontentandosi di far parte del CdA ed aspirando alla direzione generale, nonostante sia da tempo pensionato e tuttavia in Rai lavori ancora, e utilizzi quel contenzioso come clava per eliminare gli ostacoli che si frappongono al suo ritorno trionfale a viale Mazzini. Che quasi certamente non ci sarà, contiamo su Draghi.
Ma L'Espresso offre anche altre notizie relative a società create da fuorusciti ( cioè ex dipendenti o dirigenti) Rai che ora comunque producono e vendono alla Rai. Come, ad esempio quella di Giovanna Corsetti, storica autrice e collaboratrice di Minoli, ora al Riformista, che ha coprodotto il documentario di Giulia Minoli e Emanuela Giordano (sarebbe più logico e decente invertire l'ordine dei nomi, in base alla importanza dei rispettivi contributi) ' Se dicessimo la verità' che prima di essere fissato in immagini poi trasmesse da Rai Uno, era uno spettacolo che ha fatto il giro dei teatri.
Ovvio naturalmente che Salvo Nastasi, tornato trionfalmente con Franceschini al Ministero della Cultura, in questa tournée teatrale di sua moglie, non c'entra assolutamente. Perchè c'è qualcuno che nutre qualche dubbio a proposito? Come non c'entra nulla neanche la famiglia Minoli-Bernabei nella produzione del documentario. Dubbi?Le scarne notizie che la Rai ha dato ai telespettatori alla viglia della messa in onda dello storico documentario, possono fugare ogni dubbio e farci mettere l'anima in pace. Eccolo:
Se dicessimo la verità” Regia di Giulia Minoli ed Emanuela Giordano. Con Dario D’Aloia, Vincenzo D’Amato, Tania Garribba, Anna Mallamaci, Valentina Minzoni, Domenico Macrì Musiche Originali di Tommaso Di Giulio e Carmine Iuvone Montaggio di Lorenzo Fanfani Prodotto da JMovie ( di Giovanna Corsetti, ndr) con Rai Cinema ( Nastasi, Minoli padre non contano?ndr) in associazione con Lux Vide ( della famiglia Bernabei, cui appartiene la mamma di Giulia, Matilde, ndr). Durata 60 minuti .
Non c'è solo la famiglia Casellati!
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