La Corea del Sud diventa la prima nazione asiatica a unirsi al gruppo di difesa informatica della Nato e la tensione si infiamma anche a Oriente, con il passo di avvicinamento di Seul alle attività promosse e coordinate dall'Alleanza Atlantica.
A rendere nota l'ammissione formale al Centro di eccellenza per la difesa informatica cooperativa del Patto Atlantico (Ccdcoe), che ha sede a Tallinn, in Estonia, è stato il National Intelligence Service (Nis), che rappresenterà la Corea del Sud nelle attività di formazione e ricerca. «Abbiamo in programma di rafforzare le nostre capacità di risposta informatica a un livello di prim'ordine, aumentando il numero del nostro personale inviato al Centro e ampliando l'ambito della formazione congiunta», ha affermato il Nis in una nota.
Una durissima critica alla mossa è arrivata immediatamente da Hu Xijin, l'ex direttore del Global Times, il tabloid in lingua inglese del Quotidiano del Popolo (la voce del Partito comunista cinese): «Se la Corea del Sud intraprenderà una strada per diventare ostile nei confronti dei vicini, la fine di questa strada potrebbe essere l'Ucraina», ha scritto su Twitter Hu con tono minaccioso.
I principali attacchi hacker contro Seul vengono dalla Corea del Nord e l'ammissione dell'intelligence sudcoreana al gruppo getta le basi per una reazione, oltre che di Pechino, anche di Pyongyang.
Il Centro, istituito dalla Nato nel 2008 in risposta a un presunto attacco informatico russo che paralizzò le reti statali dell'Estonia, ad oggi conta 32 Stati, tra cui 27 dell'Alleanza. Oltre a Seul, l'Austria - primo Paese non Nato a partecipare ai lavori - la Svizzera, la Svezia e la Finlandia (queste ultime sempre più all'ingresso nella Nato dopo l'invasione russa dell'Ucraina).
Il Nis coreano ha presentato domanda per entrare a far parte del Centro nel 2019 e si è adoperato per contribuire al gruppo, partecipando anche - ha affermato l'agenzia di spionaggio - alla più grande esercitazione internazionale di difesa informatica, Locked Shields, per due anni consecutivi dal 2020. «Le minacce informatiche stanno causando gravi danni non solo agli individui, ma anche alle nazioni e a livello transnazionale. Una stretta cooperazione internazionale è fondamentale».
A breve in Asia arriverà anche Joe Biden, che sarà in missione in Corea del Sud e Giappone dal 20 al 24 maggio per il primo viaggio nella regione da quando è alla Casa Bianca, e in agenda ci sono incontri bilaterali con il presidente coreano Yoon Suk Yeol e il primo ministro giapponese Fumio Kishida. A Tokyo, Biden parteciperà anche a una riunione del Quad con i leader di Giappone, Australia e India. La visita ha lo scopo di «approfondire i legami tra i nostri governi, le nostre economie e i nostri popoli». La settimana prossima, il 12 e 13 maggio, è in programma a Washington il vertice speciale dell'Asean.
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