Oggi, nel giorno del grande tripudio della musica leggera europea con la finale dell’Eurovision song contest 2022, vogliamo parlavi di un programma che parla dell’altra musica. C’è un piccolo gioiello televisivo incastonato nel palinsesto dell’access prime time di Rai3 e si chiama La gioia della musica. Si legge nel comunicato dell’ufficio stampa Rai: ” un viaggio alla scoperta dei segreti, della magia, delle regole, delle invenzioni e dei geni della grande musica, lirica e sinfonica“. Apparentemente parrebbe un programma dedicato a veri appassionato di musica classica e sinfonica, ma al primo sguardo, La gioia della musica appare come un programma rivolto a chi subisce il fascino della musica detta “colta”, senza però aver avuto mai la forza e forse anche il tempo, di approfondire questa magia inespressa che in qualche modo viene lasciata a sopire nella propria interiorità.
Ad accompagnare il pubblico in questo viaggio fra le più belle note della musica classica c’è un personaggio televisivo che abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare grazie alla Rai3 di Angelo Guglielmi, ovvero Corrado Augias. Forse il più grande divulgatore del piccolo schermo italico di sempre, alla pari del maestro Manzi, che alfabetizzò il nostro paese con quel suo “Non è mai troppo tardi“. E vogliamo usare in qualche modo il titolo di quello storico programma della Rai di Ettore Bernabei, per tentare di spiegare quella che potrebbe essere la missione di questa nuova trasmissione e cioè del fatto che forse non è mai troppo tardi per riaccendere quella predisposizione interiore verso la musica classica e sinfonica sopita all’interno di noi stessi di cui parlavamo sopra.
In questo, come dicevamo, Corrado Augias è bravissimo, grazie anche all’apporto e al supporto artistico dei maestri Speranza Scappucci e Aurelio Canonici, che con grazia e dedizione spiegano fra i rivoli delle sette note l’alfabeto musicale proprio della musica cosiddetta colta, con l’Orchestra sinfonica nazionale della Rai. Quella che si respira alle otto di sera su Rai3 è una boccata d’aria fresca fra le pieghe dei palinsesti televisivi, il tutto accompagnato da un ottimo successo in termini di ascolti con una media di share delle prime cinque puntate del 5,2% e un milione di telespettatori, che vuol dire riempire circa 65 teatri ogni sera, un successo cui è difficile trovare precedenti televisivi. Sono venticinque le puntate previste di questo programma, che dunque avrebbe modo di spiegare la musica classica e sinfonica in modo chiaro e comprensibile ad una platea immensa, che poi potrebbe pure decidere di andare a teatro, aiutando quindi un settore, come molti altri, penalizzato fortemente dalla pandemia.
La gioia della musica inoltre si presta perfettamente ad una fruizione anche su Rai play, per poter godere di queste lezioni musicali ovunque e nei tempi più comodi. Insomma una operazione questa da promuovere ed incoraggiare, perfetta per un servizio pubblico radiotelevisivo.
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