venerdì 6 maggio 2022

'L'amore è un dardo' di Baricco era altra cosa da 'La gioia della musica' di Augias

 Passi per Franco Di mare, ottimo giornalista e noto inviato di guerra della Rai, ora direttore di Rai Tre, non necessariamente interessato alla musica - anche se sappiamo per certo che  un pò gli piace e all'occorrenza la segue pure - ma a Carlo Fuortes non si può far passare  l'affermazione che dopo la celebre trasmissione di Alessandro Baricco, del 1993, 'L'amore è un dardo', volgarizzazione del celebre verso 'l'amore ond'ardo' ( Conte di Luna, Il Trovatore, atto primo), in Rai non ci è stato nessun altro 'azzardo'  a far passare la musica o il melodramma.

Perchè l'affermazione di Fuortes fa innanzitutto capire che lui non ricorda bene, anzi non ricorda affatto la trasmissione di Baricco che era di tutt'altro taglio ( come lo era anche il recente spettacolo teatrale sulla musica di Beethoven che anche noi  abbiamo seguito con grande interesse) e si rivolgeva ad un pubblico completamene diverso da quello cui dichiara di volersi rivolgere Augias, il quale desidera alfabetizzarsi innanzitutto lui e, nel contempo, alfabetizzare musicalmente i telespettatori. 

La trasmissione di Baricco introduceva nei segreti o, più semplicemente, nei meandri  di libretto e musica dei più noti titoli del melodramma, e si rivolgeva a chi era interessato ad addentrarvisi, avendo già una discreta conoscenza degli stessi.

 Augias  cerca di  creare uno stuolo di neofiti della musica, del quale lui si picca di esserne parte.

 Allora, semmai, il paragone poteva essere fatto con un altro tentativo abortito, affidato a Raffaella Carrà, autrice, con Loredana Lipperini (Il Gran Concerto,  2008-2011, narratore Alessandro Greco - che c'azzeccava con la musica?) anche Lei affiancata dall'Orchestra Rai di Torino, anche Lei come Augias assolutamente avulsa dalla musica. 

 E allora, e questo si rimprovera a Fuortes, già sovrintendente di un teatro lirico, l'unico paragone che era da proporre era con All'Opera!, andato in onda, d'estate, per sei stagioni di seguito, dal 1999 al 2004, su Rai Uno e che  fece svegliare l'amore per l'opera nel pubblico italiano nel quale  si era affievolito, ed ebbe televisivamente un successo sorprendente. Fuortes, siamo sicuri, quelle trasmissione le ha viste e comunque, anche se non le avesse viste tutte, sapeva di cosa si trattava.

 Anche lì c'era un divulgatore, un fior di divulgatore, Antonio Lubrano e, dietro le quinte uno che era del mestiere e lo guidava passo passo, mettendo però al centro la musica. Mentre in Rai come hanno fatto anche con Raffaella, mettono al centro Augias,  riducendo la musica ad un semplice mezzo. Può interessare, più della musica, il salotto parolaio di Augias?  

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