L'altra sera a Roma, per l'inaugurazione dell'89° Concorso ippico di Piazza di Siena - ne abbiamo dato notizia nel post precedente - è stato organizzato da Intesa Sanpaolo, la FISE ( Federazione Italiana Sport Equestri), e l'Opera di Roma, e mettiamoci pure, da dietro le quinte ed indirettamente, il Senato della Repubblica, dal direttore d'orchestra Alvise Casellati, un concerto sinfonico dedicato in prevalenza al melodramma. Un concerto all'aria aperta, microfonatissimo, dove la musica era l'ultima cosa della quale darsi pensiero: nessuna protezione - quel che si sente si sente - e un pò di curiosi che si fermavano a 'sentire', meglio: a guardare, ed una platea blasonata.
L'iniziativa era sponsorizzata da Casellati figlio (della presidente del Senato), non nuovo a simili esperimenti ( ne fa uno in Usa e forse anche in Colombia) che coniugano 'sport e musica' o 'musica e natura'; e, anche 'musica e istituzioni politiche', come prossimamente a Washington : " in fondo in ambedue i campi 'sport e musica' si richiede sforzo ed impegno". Da nessuna parte abbiamo avuto modo di leggere il programma di tanto concerto, del quale, dopo un controllo appena effettuato, non c'è traccia neanche nel sito dell'Opera di Roma.
Noi vorremmo consigliare, senza malizia e secondi fine e neppure un filo di ironia, ad Alvise Casellati, di approfittare finché può. Perché quando, fra meno di un anno, ci saranno le elezioni politiche e sua madre non sarà più la 'seconda carica dello Stato', anche gli amici di partito della mammà si dimenticheranno di lui e non gli apriranno le porte di istituzioni stendendo al suo passaggio il tappeto rosso, come fanno ora.
Oggi in Italia, guarda caso, non crediamo di sbagliarci, Casellati dirige a Genova, Venezia, Verona, ed anche Spoleto, dove le amministrazioni comunali sono della stessa parte politica della Casellati madre. I sindaci sono i presidenti della Fondazioni liriche cittadine e o di fondazioni festivaliere come a Spoleto.
Altri elementi destano sospetti sul concerto all'aria aperta a beneficio di cavalli, cavalieri ed ospiti del generone romano che a Piazza di Siena rimette in piedi ogni anno il suo salotto all'aperto.
Confessiamo che ci è mancato Pizzi il fotografo degli 'eventi'. Ci sarebbe piaciuto vedere la Casellati presidente fotografata in prima fila, e magari anche con il Sovrintendente dell'Opera, Francesco Giambrone, che da quando è arrivato a Roma, evidentemente scalpita per accreditarsi presso il potere politico nazionale. Che è poi ciò che gli mancava, essendo sempre vissuto ed avendo prosperato all'ombra del sindaco di Palermo, Orlando, in coppia con suo fratello, Fabio, già parlamentare, cioè a dire della politica dei territori.
E, infine, c'è anche un altro problema che non si può sottovalutare e neppure tacere. Ed è l'appartenenza dei tre artisti protagonisti del concerto ad un'agenzia sulla quale, negli ultimi anni, sono girate molte chiacchiere ed è stata avviata una indagine della magistratura, dopo che sono stati scoperti gli illeciti rapporti con l'ex sovrintendente del Regio di Torino, William Graziosi. Si tratta dell'Agenzia, con sede in Svizzera, Ariosi management, cui appartengono Alvise Casellati, il soprano Mariangela Sicilia e il tenore Matteo Roma.
Che vuol dire? Non vuol dire nulla, e soprattutto non vuol dire che gli artisti in questione abbiano a che fare con le indagini torinesi che riguardano l' agenzia che li rappresenta e non i singoli artisti. Però tutti e tre della Ariosi...
Giambrone, paladino della legalità, non ha fatto mente locale sulla cosa, o ha inteso, come fa un semplice privato fornitore di servizi, offrire l' orchestra del teatro?
In verità, sempre a Roma e prima di lui, lo aveva fatto anche Fuortes, per quella vergogna di concerto al Foro romano, durante il Giubileo della Misericorda ( misericordia anche per la musica, andiamo implorando! ) dove cantava la compagna di un 'pirata' malese ricchissimo, un indutriale moto noto, che aveva pagato tutto pur di vederla sfilare bellissima ed ingioiellatissima e di farla cantare in pubblico.
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