Aspettano un incontro, aspettano di capire meglio. Ma certo è che i "lavoratori hanno già fatto tanti sacrifici, anche riducendosi gli stipendi" quindi queste "spese vanno ben spiegate". Lo sostengono i sindacati in merito alle vicenda delle spese contestate al soprintendente del Maggio Musicale Fiorentino, Alexander Pereira, fatte con la carta di credito aziendale e di cui lo stesso Pereira difende la correttezza per averle decise nell’interesse dell’ente lirico-sinfonico, anche riguardo alle sue attività di fundraising (raccolta fondi) di cui è specialista.
Secondo quanto emerso, nel 2021 il conto sfiora i 60mila euro, tra spese dirette con la carta di credito del Maggio Musicale e i rimborsi richiesti, mentre nei primi quattro mesi del 2022 sono già stati spesi dal conto della fondazione oltre 14mila euro. Slc Cgil Area vasta, Fistel Cisl e Uilcom Uil hanno già chiesto "un immediato chiarimento alla Fondazione e al suo presidente, perché intervenga e dia risposte ai lavoratori e alle lavoratrici del Maggio Musicale Fiorentino".
In particolare, le sigle sindacali chiedono "risposte e chiarimenti su come vengono spese le risorse della Fondazione con particolare riferimento alle spese di funzione della Sovrintendenza. Dove le spese risultassero non congrue, chiediamo che la Presidenza si attivi con urgenza mettendo in atto iniziative coerenti". Dei primi chiarimenti potrebbero arrivare già all’inizio della prossima settimana: lunedì è convocato il consiglio comunale di Palazzo Vecchio, mentre martedì la Commissione controllo alla quale è stato convocato il sovrintendente Pereira.
"Non sta a noi giudicare – precisa Cristina Arba, Slc-Cgil Area vasta Firenze Prato Pistoia – ma visti i sacrifici che sono stati chiesti in questi anni ai lavoratori, vedere queste spese ci lascia un po’ perplessi. Mi auguro di avere al più presto precisazioni e spiegazioni in modo da essere tutti tranquilli. Non voglio fare i conti in tasca a nessuno, a quello ci penserà la Corte dei conti della Toscana, visto che è stato aperto un fascicolo, ma come sindacato vogliamo sapere come stanno le cose".
Stessa richiesta arriva anche da Angelo Betti della Fistel Cisl. "Mi pare una situazione poco chiara – dice il sindacalista – e occorre capire bene le spese evidenziate sul bilancio quale reale utilizzo abbiano avuto. Certo, un po’ di sobrietà in più non sarebbe stata male visto che veniamo da quasi dieci anni di tagli agli stipendi e sacrifici dei lavoratori". Un atteggiamento, quello dei sindacati, critico sì, ma anche cauto in attesa di capire come si evolverà la situazione, soprattutto alla luce degli accertamenti disposti dalla magistratura contabile della Corte dei Conti.
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