mercoledì 25 maggio 2022

Nei Conservatori di Musica di Roma e Potenza acque agitate; a L'Aquila calma piatta

Conservatorio di Roma. Oggi la sentenza del Tar sul ricorso presentato dal direttore  Giuliani, a seguito del Commissariamento voluto dalla Ministra Messa a seguito di contestazioni da parte di allievi ed anche di un bel gruppo di insegnanti riguardanti irregolarità di diverso genere,  sia amministrativo che didattico, che qui è difficile elencare. 


Conservatorio di Potenza. Anche il Conservatorio intitolato al Pirncipe della Musica, Gesualdo, e diretto dal maestro Cavaliere, è finito sule pagine di cronaca , se non nera grigia, dei giornali per un fatto che certamente può spaventare il lettore non accorto ma che agli addetti ai lavori risulta una cosa non normale, normalissima.

 C'era da redigere la graduatoria per l'attribuzione di una cattedra per l'insegnamento del  Canto, per la quale evidentemente non c'era un insegnante di ruolo. Il direttore nomina una commissione di docenti perchè esamini le domande pervenute.

 La Commissione si riunisce, stila una graduatoria e quando questa viene espsosta piovono le proteste, le contestazioi o i ricorsi come si dice in gergo.

 Era accaduto che  non risultavano dove avrebbero meritato di essere inseno alla graduatoria, alcuni notissimi cantanti conosciuti in tutto il mondo perchè solitamente in cartellone in teatri come la Scala o il Metropolitan, tanto per citare due soli dei teatri interessati. Naturalmente ciò è accaduto perché veniva preferita un'altra aspirante che non aveva tutti quei titoli artistici, ma forse latri che per la Commissione aveva valore preferenziale. No diciamo che tali titoli potevano essere addirittura 'di parentela' - speriamo di no - o 'di studio' sopravvalutati rispetto a quelli di pratico esercizio della materia che avrebbero dovuto insegnare. Parliamo di nomi veramente importanti e ben noti.

 Chi ha seguito negli anni analoghe vicende riguardanti le Università ricorderà che in ogni concorso emergono spesso irregolarità di questo tipo, addirittura cattedre passata da padre a figlio. E tutto questo è sempre potuto accadere fino a quando la magistratura non ha scoperchiato la pentola delle diverse irregolarità.

Senza andare tanto lontano, quando noi iniziammo ad insegnare Storia della Musica, ottenemmo un incarico annuale al Conservatorio di S. Cecilia, perchè risultato primo nella graduatoria  dello steso tipo di quella stilata al Conservatorio di Potenza. Un paio di anni dopo, noi nel frattempo avevamo insegnato in un altro Conservatorio dopo Roma, si dovette ricostituire di nuovo la graduatoria, essendosi la precedente esaurita.

 Noi, che nel frattempo eravamo anche diventati direttore del mensile Piano Time - al quale avevamo chiamato a collaborare il gotha  della musica in Italia, attirandoci  molte critiche ed invidie da parte di esclusi, certamente ai nostri occhi non altrettanto meritevoli - presentammo nuovamente la domanda di partecipazione alla quale avevamo allegato oltre la documentazione precedente, per la quale eravamo risultati a Roma primo in graduatoria due anni prima, altro materiale che andava ad aggiungersi al precedente.

 Sapete cosa accadde? Risultammo non più primo, nè secondo  e neanche ultimo nella graduatoria, ma escluso dalla medesima, perchè non avevamo i titoli. Il  direttore del Conservatorio, maestro Cambissa, ci spiegò che ogni commissione è autonoma nelle decisioni e che quindi poteva accadere che una commissione mi avesse scrutinato al primo posto ed un'altra escluso dalla graduatoria.

 Facemmo ricorso, ma  nel frattempo insegnammo in un altro Conservatorio. Incontrando un membro di quella seconda Commissione,  che nel frattempo era diventato  direttore a Roma, ci disse che non aveva visto nella documentazione il saggio più importante, ed anche abbastanza corposo, da noi prodotto, su Telemann, pubblicato sulla Nuova Rivista Musicale Italiana.

 Dunque non ci meravigliamo. Come non ci siamo mai meravigliati di tanti poveretti che hanno avuto incarichi universitari, a tempo, perché a capo di importanti istituzioni musicali per meriti prevalentemente politici. E, magari insegnavano come amministrare un teatro, che stavano affondando nei debiti.

Conservatorio dell'Aquila. Domani si vota per l'elezione del nuovo direttore, ma non si respira la tipica aria della viglia di un fatto che potrebbe cambiare il corso di un istituto musicale. Un direttore vero e di valore può dare al Conservatorio una spinta, positiva o negativa, in ogni campo.

 Invece, all'Aquila tutto tranquillo nessuna agitazione. I candidati sono due: Di Massimantonio, attuale direttore, ed il suo vice, Piermarini che è stato direttore, avendo come vice il direttore attuale per due mandati e che, a quel che si dice, conta ora che Di Massimantonio gli restituisca la poltrona, salvo che non desideri far continuare a lui l'esperienza. Ma non esiste incognita. Perchè i due che hanno già deciso come giocarsi fra di loro la direzione avranno  avvertito gli elettori sul cavallo da portare alla vittoria, il secondo fa il suo vice. 

 Già tempo fa mettemmo sull'avviso il Ministero, scrivendone su questo blog, invitandolo a mettere fine a questo gioco apparentemente legale ma  tragico, che si svolgeva con il consenso- dubitiamo ignaro. dell'intero corpo docente.

 E scrivevamo, senza timore di essere contestato, che affidare per quattro mandati la direzione di un Conservatorio alla stessa coppia di docenti, neanche a dire fossero personalità di spicco del mondo musicale, avrebbe sicuramente nociuto all'Istituzione musicale aquilana.  E se tale direzione durava da tanto tempo, giacché non era la migliore  direzione  possibile a nostro parere, lo era per motivi a noi finora sconosciuti.

 Anche a Roma Roberto Giuliani è stato confermato per due mandati e poi all'improvviso, sulla calma piatta della sua gestione, come la giudicano molti diretti interessati, si abbatte  un putiferio addirittura giudiziario.

 

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