Da lunedì 9 maggio, per 25 serate consecutive, dal lunedì al venerdì, dopo il sabato e la domenica già 'augiasiane', rivedranno, tutti coloro che pretendono dalla Rai la 'razione' quotidiana di Augias, ogni sera , dopo il tg, il grande divulgatore della musica 'classica'. Nessuno meglio di lui per questa bisogna, a detta dei vertici Rai.
Occorre riflettere sul suo cognome, latinizzante - il moderno augeo, che ha soppiantato l'antico augio, dove Corrado ha preso sul serio l'invito del congiuntivo augias, assumendolo a cognome - perchè annuncia l'operazione di 'allargamento', di 'augmentazione', che il noto giornalista pratica da sempre, e in crescita continua, nonostante i suoi 87 anni suonati - 'suonati' è proprio il caso di dire, alla vigilia della nuova impresa musicale in tv.
Ieri sera come ogni sabato, nella trasmissione di Gramellini, Le parole, ha fatto il 'Presidente della repubblica delle parole' - non sarà che dopo Mattarella aspira a fare il presidente non a/delle 'parole' ma nei fatti? - e, naturalmente, ha colto l'ennesima occasione di reclamizzare la sua nuova impresa televisiva, quella di autore e conduttore de La Gioia della Musica, da lunedì in poi. Non facendosi scrupolo di usare perfino Napoleone, all'indomani del fatale per lui Cinque maggio, una sua ciocca di capelli che Gramellini, sua spalla, s'è inventato di aver ritrovato in un polveroso archivio.
E siccome non riusciremmo a sopravvivere neppure un giorno senza Augias, anche il pomeriggio della domenica, cioè anche oggi, sempre nella benemerita Rai Tre, Augias, che avevamo lasciato da Gramellini appena ieri sera, torna a farci compagnia in Rebus, spalla di Giorgio Zanchini.
E poi finalmente lunedì, per cinque settimane consecutive ogni lunedì e fino al venerdì, con La gioia della Musica. Siete tutti invitati. Augias è servito!
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