C'erano l’inflazione e le sanzioni ieri in cima ai pensieri di Joe Biden. Poco prima di accogliere Mario Draghi allo Studio Ovale, alla vigilia dei nuovi dati sui prezzi, e a sei mesi dall’appuntamento elettorale di novembre, il presidente Usa ha ricordato agli americani che l’alto costo della vita è la sua «principale priorità di politica interna» e che Vladimir Putin ne è responsabile.
Ma il premier italiano — alla prima visita alla Casa Bianca in 15 mesi alla guida del governo — era meno interessato a demonizzare il capo del Cremlino. Draghi era determinato a parlare di pace. «In Italia e in Europa la gente vuole mettere fine a questa violenza, a questo massacro, a questa macelleria — ha detto con forza rispondendo alle parole di benvenuto di Biden —. La gente si chiede che cosa possiamo fare per avere la pace. Dobbiamo utilizzare ogni canale per la pace, per un cessate il fuoco e l’avvio di negoziati credibili».
Nei circa 90 minuti di colloquio, l’ex presidente della Banca centrale europea, che dal febbraio 2021 ha costruito una solida relazione con Biden, ha insistito sulla necessità di arrivare a questo risultato insieme, facendo leva sulla rinnovata unità fra Usa ed Europa. «Putin pensava di dividerci, ma ha fallito», ha detto, suscitando cenni d’assenso del padrone di casa. «Apprezzo — ha detto il capo della Casa Bianca — il suo sforzo di unire la Nato e l’Ue. Era più probabile che si sarebbero divise ma lei è riuscito a farle andare di pari passo».
La stima di Biden, che ha definito Draghi un «buon amico e grande alleato» (e che secondo indiscrezioni vorrebbe vederlo alla guida della Nato) lasciava sperare che i due leader sarebbero riusciti a smussare le differenze che stanno emergendo nei rispettivi Paesi riguardo alla guerra in Ucraina. Per Biden si tratta sempre di più di una questione di politica interna, di una lotta fra bene e male che può chiudersi solo con una chiara vittoria delle forze della democrazia e con una lezione storica a quelle della tirannia, che devono uscire dal confronto indebolite. Parlare di pace, dunque, alla Casa Bianca appare se non incauto perlomeno prematuro. «Siamo pronti a una soluzione diplomatica ma i russi non sono disposti a sedersi a un tavolo», ha tagliato corto la portavoce di Biden, Jen Psaki, mentre i due leader erano impegnati nella bilaterale. Psaki ha poi rapidamente ripreso il tono punitivo dell’Amministrazione democratica, assicurando che il capo dell’esecutivo Usa avrebbe parlato alla controparte di come «continuare a imporre sanzioni paralizzanti» a Putin e di come «continuare a sostenere gli ucraini nella loro coraggiosa lotta contro i russi».
Per Draghi però il conflitto ucraino è una questione sempre più complessa, che si intreccia con i bisogni energetici nazionali, con un’opinione pubblica sempre più insofferente agli orrori e preoccupata dal possibile dilagare delle ostilità oltre i confini dell’Ucraina, e con una crescente opposizione in Parlamento all’invio di armi a Kiev. Il primo ministro italiano è parso anche voler ricordare a Biden che l’Europa, con la sua vicinanza geografica al conflitto, è più allineata alla sua posizione che a quella americana. «Quello che sta succedendo in Ucraina ha portato un drastico cambiamento nell’Unione Europea, eravamo vicini, ma ora siamo ancora più vicini. So che possiamo contare sul tuo sostegno come un sincero amico dell’Ue e dell’Italia», ha detto, suscitando l’assicurazione di Biden che un’Unione Europea forte è nell’interesse degli Usa.
Draghi ha aggiunto che avrebbe sollevato i temi dell’energia e della sicurezza alimentare. Sul primo fronte, Washington preme per un’accelerazione nello svezzamento dal gas naturale liquefatto russo, che rappresenta circa il 40% delle importazioni italiane e dal quale il Belpaese prevede di liberarsi entro la fine del 2023, in parte anche grazie alla fornitura di gas americano, che Biden ha promesso di aumentare, anche se resta il nodo dei prezzi elevati.
Oggi il premier italiano incontrerà la presidente della Camera Usa Nancy Pelosi e riceverà il Distinguished Leadership Award 2022 dal Segretario al Tesoro Janet Yellen.
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