Quelli che da mesi mettevano in guardia il mondo sulla necessità di essere sempre pronti a fronteggiare successive emergenze mondiali, dopo la pandemia da Covid, dalla quale faticosamente sembrava stesse uscendo, non potevano neppur lontanamente immaginare che un despota pazzo, sanguinario e criminale potesse farlo ripiombare IMMEDIATAMENTE in un'altra emergenza, anche questa mondiale, forse addirittura più disastrosa della precedente: la guerra, nel cuore dell'Europa, per soddisfare le sue mire espansionistiche, in dispregio della libertà di un popolo sovrano e di una nazione che ha invaso senza una ragione, distruggendo città e villaggi e ammazzando come bestie civili inermi, addirittura bambini.
Quell'assassino che ancora si aggira nel confortevole palazzo del Cremlino, immaginava che l'invasione sarebbe durata pochi giorni se non ore, e che il mondo lo avrebbe lasciato fare.
L'assassino russo, invece, si è trovato di fronte uno scenario del tutto imprevedibile. Un popolo con il suo esercito che resiste, da settimane, tenendo testa all'esercito russo, certamente più numeroso e più equipaggiato di quello del paese invaso, ed il mondo che in tutti i modi ha unanimemente condannato l'invasione ed ha adottato misure contro la nazione russa, a causa del criminale despota, ma che ora stanno facendo sentire tragici riflessi in tutto il mondo.
Di fronte a questo disastro che per poco non ha prodotto danni ancor più disastrosi di natura nucleare, sembra che la diplomazia per quanti sforzi faccia, non riesca a far tornare sui suoi passai il criminale assalitore; e che non ci riesca neanche il Cremlino che non condivide la scelta del despota. e che potrebbe deporlo o farlo fuori.
E finché nessuna di queste opzioni riuscirà a riportare le lancette dell'orologio della guerra a due settimane fa, il mondo intero resta sotto scacco del feroce assassino, e deve assistere a distruzioni dannose quanto inutili ed allo spargimento di sangue umano che non tiene conto neanche dei più elementari doveri di umanità da osservarsi anche in guerra.
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