venerdì 25 marzo 2022

Papa Bergoglio, come Pio XII; non condanna l'aggressore chiamandolo per nome - il paragone è del New York Times ( da Il Mattino, di Franca Giansoldati)

 L'attacco è pesantissimo. Il New York Times ha paragonato Papa Francesco a Pio XII, il Papa che evitò di condannare apertamente Hitler quando invase la Polonia nel 1939. Allo stesso modo Papa Bergoglio - nonostante l'intensificarsi degli orrori della guerra e pur avendo alzato la voce tuonando contro «l'inaccettabile aggressione armata» e la «barbarie dell'uccisione di bambini», invocando la fine dei massacri, non ha ancora pronunciato la parola «Russia» o «Putin». Finora la linea di Francesco è stata quella di condannare la guerra ma non nominare mai l'aggressore. Un particolare importante che non è sfuggito negli Stati Uniti dove, ha spiegato il quotidiano americano, cresce sempre più la domanda del perchè Francesco tenga questa posizione da equilibrista. «La motivazione di Francesco deriva dal suo camminare su una linea sottile tra coscienza globale, giocatore diplomatico del mondo reale e leader religioso responsabile della sicurezza del proprio gregge».

 Tuttavia, si legge nell'articolo, vi sono vescovi che all'interno della Chiesa vorrebbero che facesse dei nomi. Intanto ci sono storici che hanno pochi dubbi suol fatto che di questo passo il pontefice rischi di scivolare «fuori dal suo alto terreno morale e finire in uno spazio torbido occupato in modo prominente da Pio XII, il papa del tempo di guerra che evitò di parlare criticamente di Hitler e delle potenze dell'Asse mentre la Germania invadeva la Polonia e alla fine perpetrò l'Olocausto».

 Lo storico David Kerzer, specializzato nella storia della Chiesa, ha pochi dubbi sul fatto che Bergoglio stia agendo come Pacelli. «In molti modi, l'attuale situazione del papa ricorda la situazione che Pio XII affrontò. Anche Pio XII aveva anche cercato di bilanciare gli interessi interni e la richiesta pubblica di parlare chiaro, resistendo alla grande pressione di denunciare Hitler. Usò invece un linguaggio generico sugli orrori della guerra e Francesco gli sta ora facendo eco». Kertzer ha notato che «qualunque cosa stia accadendo dietro le quinte, è il momento per Francesco di dire la verità sull'assalto omicida all'Ucraina. È il momento di chiamare le cose come sono. Questa è la guerra di Putin ed è il male».

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