Benjamin Berell Ferencz è un giurista statunitense di origini ungheresi. Alla veneranda età di 102 anni è ancora ricordato per aver rivestito il ruolo di accusatore capo nel processo agli Einsatzgruppen, uno dei dodici processi secondari di Norimberga che si tennero alla fine della Seconda guerra mondiale, e per essere stato tra i promotori della Corte penale internazionale. Ferencz è in piena attività e i suoi giudizi sugli accadimenti storici contemporanei sono sempre molto sferzanti. Fecero scalpore le sue dichiarazioni nel maggio 2011, pochi giorni dopo la morte di Osama bin Laden, quando il giurista si espresse pubblicamente contro l'uccisione, ricordando che “un'esecuzione senza giustificazione legale, anche nel caso di un indiziato di omicidi di massa, indebolisce la democrazia”. Il quotidiano Libero lo ha intervistato chiedendogli di esprimersi sul conflitto in Ucraina.
“Alle persone che affermano di preferire la guerra – ha risposto Ferencz al giornalista Giovanni Terzi – dico di farsi controllare il cervello; perché le guerre comportano la morte di migliaia di innocenti. E sicuramente, in qualsiasi circostanza, anche una decisione sbagliata, presa da una corte di giustizia, è meglio di una guerra vinta”. L’anziano giurista nell’argomentare il suo pensiero ha citato l’ex presidente degli Stati Uniti, Dwight David Eisenhower, il quale affermò, prima di lasciare il suo prestigioso incarico, che il mondo non poteva fare più affidamento sulla forza per risolvere le sue differenze, ma doveva rivolgersi allo stato di diritto. Un monito che, secondo Ferencz, potrebbe salvare le nuove generazioni. I tempi sono cambiati, oggi una guerra globale potrebbe distruggere gran parte dell’umanità.
Alla domanda del giornalista su come si può fermare Vladimir Putin, è arrivata puntuale la risposta choccante del giurista americano. “Non puoi convincerlo – ha detto – devi ucciderlo. Non puoi convincere un maniaco come lui, o Adolf Hitler, o Hermann Goering, o alcuni dei nazisti che credevano che quello che stavano facendo fosse giusto nell'interesse del loro Paese”. Il paragone tra Putin e Hitler è voluto ed è evidenziato da Ferencz per ammonire sul pericolo che sta correndo il mondo intero. L’ultracentenario ha più volte spiegato che la Nato non è mai riuscita a fermare le manie espansionistiche della Russia e che oggi paga proprio questi errori. Ecco perché, per il giurista, sarebbe necessario riformare l’alleanza.
Il rifiuto della guerra da parte di Ferencz è totale. “La gente muore – ha concluso – e persone innocenti, lo vedete nelle immagini di oggi, madri che abbracciano i loro bimbi, non riescono a trovare un medico, devono nascondersi, muoiono perché non possono ricevere alcun aiuto. Che razza di civiltà è questa?”.
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