Il discorso di Zelensky si è tenuto alle 11 di fronte ai deputati e ai senatori italiani riunitisi a Montecitorio: il collegamento è cominciato dopo i saluti del presidente della Camera Fico e della prima di palazzo Madama Casellati. Tra le fila di M5S e Lega c’era già chi aveva annunciato di non partecipare all’incontro, disertato pure dai componenti di Alternativa, che l’avevano definito “una forzatura che non cambia di una virgola lo stato delle cose, un’operazione di marketing che non avrà alcuna utilità”.
Della galassia degli ex-5Stelle, non hanno partecipato neanche i parlamentari Nicola Morra, Emanuele Dessì e Gianluigi Paragone, che ha fondato Italexit. Mentre Bianca Laura Granato (Misto) era finita nell’occhio del ciclone già ieri per aver sostenuto la necessità di far intervenire in collegamento con il Parlamento italiano anche Vladimir Putin. Assenti anche Veronica Giannone e Matteo Dall’Osso di Forza Italia per “posizioni personali”, commentano dal gruppo. Mentre il leghista Simone Pillon, in missione a Londra, ha espresso “forti perplessità” sull’evento.
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Andrea Colletti, capogruppo di Alternativa, a proposito del discorso di Draghi in Parlamento, ad Adnkronos ha dichiarato che "l'intervento di Draghi è stato alquanto ipocrita" perché "se davvero Draghi e il suo governo vogliono essere conseguenti rispetto alle parole di condanna a Putin, abbiano allora il coraggio e la coerenza di non comprare più il gas russo con il quale noi, come Italia, finanziamo per circa 80 milioni al giorno le spese militari della Russia".
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