La modifica dello statuto della Fondazione Lirica lascerebbe troppa discrezionalità nella scelta del futuro sovrintendente del Teatro Regio di Torino. Tanto da insospettire la procura della Repubblica che ha deciso di aprire un’inchiesta, per ora senza indagati, ma con l’ipotesi di reato di abuso d’ufficio, per fare chiarezza sulle scelte che recentemente hanno portato a cambiare la formula per la nomina del vertice dell’ente.
Ne dà notizia il Corriere della Sera. Nei giorni scorsi gli uomini della polizia giudiziaria si sono recati negli uffici di piazza Castello per acquisire i documenti relativi alle modifiche statutarie e alla manifestazione di interesse, pubblicata il 17 febbraio e con scadenza 4 marzo, per l’invio delle candidature.
L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Enrica Gabetta e dal sostituto Giovanni Caspani. La riforma dello statuto, che nelle scorse settimane aveva sollevato polemiche politiche (non a caso l’indagine è partita dall’esposto arrivato da quell’area), permette al consiglio di indirizzo della Fondazione di individuare il sovrintendente «tra persone dotate di specifica e comprovata esperienza di tipo gestionale non solo nel settore dell’organizzazione musicale e/o culturale». Formula considerata troppo ampia e dunque tale da lasciare ampio spazio di manovra nello scegliere un candidato che forse si era già individuato. Di qui l’indagine.
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