giovedì 31 marzo 2022

Alla Nuvola , Oscar Pizzo presenta uno spettacolo già visto da tempo, con interpreti più dimessi

 INTERPRETARE. Dialogo fra un musicista e un giurista. Autori Mario Brunello e Gustavo Zagrebelsky. Edizioni Il Mulino 2014.

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 L'argomento è assai interessante e per questo quando uscì, otto anni fa, il bel volume scritto a quattro mani da Zagrebelsy e Brunello, tutti seguirono il dibattito che esso suscitò, con presentazioni in molte città d'Italia ed in luoghi dove si fa solitamente cultura, come le Università.

 Ora Oscar Pizzo, al timone della Nuvola 'spettacolo', torna sull'argomento, invitando Cassese, fine giurista, e  soprattutto star televisiva a differenza di Zagrebelsky, e il suo ex sodale di un tempo Guido Barbieri giornalista, a parlare del medesimo argomento, prendendo le mosse dalla Variazioni Goldberg che Cassese conosce a memoria e dalle quali egli dichiara di aver imparato molto. 

Si ricostituisce così la coppia che Carlo Fuortes volle a 'Musica per Roma', perchè gli organizzasse 'cose da pazzi', e cioè Pizzo-Barbieri che sono  ancora giovani ed hanno bisogno di crescere e farsi largo. 

 Giovanissima non è, invece, Leonetta Bentivoglio - ma  sempre giovane come tutte le signore - che, cogliendo la palla al balzo dell'iniziativa di Pizzo alla 'Nuvola',  interroga oggi su La repubblica, Cassese sull'argomento. E per far sembrare che l'argomento è di quelli nuovissimi, non cita mai quel libretto di otto anni fa che proprio Zagrebelsky illustrò sulle pagine del  loro comune (di Zagrebelsky e Bentivoglio) quotidiano, suscitando un grande interesse, anche perché nel dialogo fra il giurista ed il musicista, la scelta degli interlocutori era caduta su 'numeri uno' dei rispettivi campi.

 Perchè, oggi,  Leonetta Bentivoglio, pur conoscendo quel libro  e la discussione che ne seguì, non lo cita mai?  Non intende rovinare la festa di Pizzo?

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 L'idea di invitare un grande giurista a parlare di musica, cara Bentivoglio, e cari Pizzo-Barbieri, l'ebbi io moltissimi anni fa, quando assunsi la direzione del 'Festival delle Nazioni' di Città di castello. Era il 2004 ( ne ho parlato, qualche post fa, a commento della mancata riconferma di Monda alla 'Festa del Cinema' di Roma).

Un mio carissimo amico, purtroppo defunto, Salvatore Sechi, finissimo giurista, consigliere della Presidenza della Repubblica, e fagottista per passione, mi aveva parlato una volta della comune passione musicale che lo legava a Gustavo Zagrebelsky, allora presidente della Consulta. E di come la passione, molto più che una semplice passione, spingesse Zagrebelsky a offrire veri e propri concerti pianistici ai giudici della Consulta, in memorabili 'accademie' musicali private ma  molto richieste.

Pensai di invitare Zagrebelsky a Città di Castello, nell'ambito di alcuni incontri che comunque fissai con personaggi del vario mondo che avevano la passione per la musica. Salvatore Sechi mi procurò un appuntamento con Zagrebelsky, che incontrai nella storica sede della Consulta. L'incontro fu molto cordiale, parlammo di musica, di interpreti e di comuni conoscenze nell'ambito musicale (ricordo che parlammo anche di Giorgio Pestelli, cattedratico, insigne musicologo, suo amico, torinese come lui) ma dovetti registrare  il suo diniego, per quel momento, salvo riparlarne più avanti, quando sarebbe terminato il suo mandato di Presidente della Consulta,  una delle più autorevoli cariche istituzionali - la quarta della nostra Repubblica, dopo il Presidente della repubblica e i presidenti di Senato e Camera. "Ora non posso venire a parlare di un argomento nobile ma 'leggero' come la musica - si scusò - mentre sono investito di una carica istituzionale molto impegnativa. Alla prossima edizione, magari, se vorrà invitarmi di nuovo, vengo volentieri". 

 Le cose, come sa chi ha letto il precedente post nel quale si parla del 'Festival della Nazioni' di Città di Castello, andarono diversamente. Dopo un solo anno di gestione artistica del festival, dovetti abbandonare.

 

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