"Non si arresta la violenta aggressione contro l’Ucraina, un massacro insensato, dove ogni giorno si ripetono atrocità, non c’è giustificazione per questo.
Supplico tutti gli attori della comunità internazionale perché si impegnino davvero nel far cessare questa guerra ripugnante”. Lo ha detto Papa Francesco dopo l’Angelus davanti ai fedeli a piazza San Pietro.
In Ucraina “anche questa settimana missili e bombe si sono abbattuti su civili, anziani, bambini e madri incinte”, ha detto il Papa. “Tutto questo è disumano, anzi è anche sacrilego perchè va contro la sacralità della vita umana. Soprattutto contro la vita umana indifesa, che va rispettata e protetta, non eliminata, e che viene prima di qualsiasi strategia”.
Provo dolore per chi non riesce a scappare: nonni, malati, poveri, tutti separati dai loro familiari, bimbi e persone fragili restano a morire sotto le bombe. Penso a chi deve fuggire lasciando indietro tutto”, ha aggiunto Francesco.
“Stiamo vicini a questo popolo martoriato – ha detto il Papa – abbracciamolo con affetto e con impegno concreto e con la preghiera. Non abituiamoci alla guerra e violenza, non stanchiamoci di accogliere con generosità, non solo ora ma anche nelle settimane e nei mesi che verranno”.
“Stiamo vicini a questo popolo martoriato – ha detto il Papa – abbracciamolo con affetto e con impegno concreto e con la preghiera. Non abituiamoci alla guerra e violenza, non stanchiamoci di accogliere con generosità, non solo ora ma anche nelle settimane e nei mesi che verranno”.
“Quando la cronaca nera ci opprime e ci sentiamo impotenti dinanzi al male, spesso viene da chiedersi: si tratta forse di un castigo di Dio? E’ Lui a mandare una guerra o una pandemia per punirci dei nostri peccati?” ha poi sottolineato il Pontefice. evidenziando come al contrario “sono i nostri egoismi a lacerare le relazioni; sono le nostre scelte sbagliate e violente a scatenare il male. A questo punto il Signore offre la vera soluzione, la conversione”, “Quante volte attribuiamo a Lui le nostre disgrazie e le sventure del mondo, a Lui che, invece, ci lascia sempre liberi e dunque non interviene mai imponendosi, solo proponendosi; a Lui che non usa mai violenza e, anzi, soffre per noi e con noi. Gesù, infatti, rifiuta e contesta con forza l’idea di imputare a Dio i nostri mali: quelle persone uccise e quelle morte sotto la torre non erano più colpevoli di altre e non sono vittime di un Dio spietato e vendicativo, che non esiste”, ha detto il Papa in riferimento alle parole del Vangelo di oggi in cui Gesù commenta un fatto di cronaca, l’uccisione di 18 persone per il crollo di una torre.
“Da Dio non può mai venire il male perché Egli ‘non ci tratta secondo i nostri peccati’ (Sal 103,10), ma secondo la sua misericordia”, ha detto il Papa. Invece di incolpare Dio, dice Gesù, bisogna guardarsi dentro: è il peccato che produce la morte”, ha evidenziato Francesco.
“Da Dio non può mai venire il male perché Egli ‘non ci tratta secondo i nostri peccati’ (Sal 103,10), ma secondo la sua misericordia”, ha detto il Papa. Invece di incolpare Dio, dice Gesù, bisogna guardarsi dentro: è il peccato che produce la morte”, ha evidenziato Francesco.
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