domenica 20 marzo 2022

La Russia con minacce e ricatti all'Italia, per cominciare, tenta di rompere il fronte compatto dell'Occidente

Il vice di Lavrov, dunque non l'ultimo arrivato, ma non personalità di prima grandezza, ha minacciato apertamente l'Italia, con una dichiarazione che sa anche di ricatto.

 Ha detto a chiare lettere: l'Italia faccia attenzione perché se sottoscrive ancora sanzioni contro la Russia, la risposta sarà durissima; ed ha ricordato, al ministro della Difesa Guerini, che, al tempo della pandemia, a Bergamo vennero soldati russi a dare una mano. 

 Draghi l'ha subito stoppato, dichiarando solidarietà e stima a Guerini e tacciando come 'vergognoso' ed ignobile' l'accostamento della pandemia all'invasione  dell'Ucraina.

Alla base di una tale minaccia c'è la constatazione che fra tutti i paesi europei, l'Italia è quello che ad oggi dipende più degli altri per gli approvvigionamenti energetici dalla Russia. come a dire all'Italia: state attenti, perchè potremmo chiudere i rubinetti del gas e del petrolio e per voi sarebbero cavoli amari. Dimentica il vice di Lavrov,  che se l'Occidente si staccasse, per gli approvvigionamenti energetici dalla Russia, la grande nazione di Putin morirebbe di fame, e la guerra sarebbe all'istante interrotta.

Le proteste italiane, anche del ministro degli esteri, Di Maio, non si sono fatte attendere. Ciò che invece si attende ancora è una dichiarazione congiunta di tutti i paesi dell'Unione e della Nato, a difesa dell'Italia, per far capire alla Russia di Putin che simili ricatti compattano ancora di più l'alleanza dell'Occidente. 

Questo deve fare nei prossimi giorni la UE, altrimenti Putin potrebbe - come ha fatto ora con l'Ucraina, a mò di prova generale contro tutto l'Occidente - cominciare a minacciare e ricattare i singoli paesi dell'Unione, nel tentativo di minare la compattezza, inattesa e ritrovata della UE, in questo mese di ostilità e guerra in Ucraina. 

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