lunedì 22 novembre 2021

Qui comincia la disavventura di Carlo Fuortes. In Rai il suo primo grosso inciampo

 Baldanzoso come un cavaliere 'senza macchia e senza paura', appena qualche settimana fa aveva sfidato - dalle pagine di un giornale - i politici, affermando, senza timore di essere smentito, che i politici non avrebbero mai bussato alla sua porta (e non lo avevano mai fatto, aveva aggiunto), da quando in luglio aveva traslocato dall'Opera di Roma, armi e bagagli, in Rai,  ma non del tutto. Ancora l'altro ieri è stato presentato come Sovrintendente dell'Opera oltre che Amministratore delegato Rai ( nella sua carriera spesso si incontrano anomalie giuridiche che i giornali, in omaggio al baldanzoso, nobile cavaliere, non hanno mai nè evidenziato nè stigmatizzato.).

 Fino a quando non se ne è uscito con le nomine/sostituzioni dei direttori dei TG, anzi con la nomina/ sostituzione di uno solo, Carboni, al TG 1. Per metterci al suo posto una che, sul suo cavallo, rosso di criniera, da tempo scalpitava: Monica Maggioni, indicatagli da Palazzo Chigi e dai suoi sponsor più prossimi: PD e Cinquestelle. Gli stessi, ma di due diverse fazioni, che hanno scaricato Carboni per metterci Maggioni.

 ( Il caso di Simona Sala, poi, meriterebbe un capitolo a parte, onde spiegare come una brava giornalista vissuta fino a qualche mese fa nell'ombra della sua stessa bravura,  sia passata con doppio salto mortale a dirigere i GR Rai ed ora il TG 3. La politica, sempre pachidermica, quando  decide di promuovere qualcuno, si trsforma in gazzella, bruciando le tappe di qualunque rosea previsione e immaginazione.

Insomma quello stesso Carlo Fuortes, al quale fino a quando è stato Sovrintendente dell'Opera di Roma, per un settennato, nessuno  si è permesso di  fare il benché minimo appunto, a quello stesso ora tutti danno botte da orbi, da destra a sinistra i suoi sostenitori di un tempo ed anche, meritatamente, i suoi avversari.

 Diciamo però che se lo è cercato lui stesso. Traslocando dall'Opera alla Rai, il nostro cavaliere ha pensato di godere della stessa considerazione di prima nel nuovo incarico, non rendendosi conto che la Rai, che non è la BBC, non è neanche l'Opera di Roma. Tanto più quando  uno decide, nonostante il trasloco, di proseguire con il medesimo sistema di propaganda: nessun politico bussa alla mia porta, d'ora in avanti in Rai si ragionerà solo in base di competenza ecc...ecc...

Non solo i politici hanno bussato alla sua porta, ma lui stesso è dovuto andare a bussare allo loro, chiedendo chi volevano che mettesse a dirigere i TG , accontentato all'istante; se non avesse ubbidito avrebbe potuto anche rischiare perfino la poltrona, alla quale lui tiene anche più della sua stesa vita. Ed ha contravvenuto anche alla regola della competenza come criterio per le sue scelte. Chi non capisce che Di Bella era candidato più autorevole e competente della Maggioni, e di tutte le altre signore i cui nomi erano apparsi sui giornali alla vigilia, dalla dalla Gabanelli, alla Palombelli, alla Goracci ( corrispondente mai abbastanza lodata!) alla Pancheri ecc...

 Ma che ci importa di avere una direttora, specie se questa deve essere perennemente riconoscente ai suoi padrini e sponsor,  se si ha a disposizione un direttore più autorevole con esperienza anche manageriale  e competenze internazionali,  e per questo anche più indipendente?

 Domani, anche dei meriti  che giustificherebbero la fulminea carriera della Maggioni, dalla direzione di Rai News, alla presidenza Rai, e RaiCOM, ed ora alla direzione del TG 1, si vorrà sapere qualcosa.

Adesso chiudiamo, avvertendo Fuortes di fare molta attenzione, perché d'ora in avanti, nessuno più gli farà sconti. E la prima buccia di banana sulla quale è scivolato, dovrebbe insegnarglielo, ammesso che, oltre che ottimo ragioniere ( che sa tenere in ordine i conti), egli sia anche bravo politico, nel senso più alto. Cosa della quale noi, e da ora molti altri con noi, non siamo affatto convinti. 

Nessun commento:

Posta un commento