Premettendo che noi non siamo fra i 'laudatores' di Andrea Bocelli; della sua voce, forse appena un pò, ma della sua qualità di interprete neanche un pò, gli concediamo la legittima aspirazione a misurarsi, una sfida, con il repertorio operistico o liricosinfonico ( Bohème, Requiem di Verdi), per il quale difetta di tenuta e non vanta i vari registri richiesti; e, per questo, le canzoni sono diventate, scelta sacrosanta, il suo repertorio d'elezione.
Seppure non siamo stati mai suoi estimatori, gli abbiamo sempre riconosciuto le infinite doti umane e la solidarietà. La sua Fondazione, e i numerosi interventi umanitari da essa finanziati, ne sono esempio incontrovertibile.
Però... però - notizia di questi giorni - Bocelli non avrebbe cantato a Torino nella kermesse tennistica internazionale in pieno svolgimento, perchè per dar voce all'Inno nazionale e forse ad una sua canzone, avrebbe richiesto un cachet di 125.000 Euro. Troppo! hanno detto gli organizzatori e non se ne è fatto nulla.
E' chiaro che Bocelli potrebbe rispondere: questo è il mio cachet, e non gli si potrebbe dar torto.
Ma c'è cachet e cachet. Vi sono cachet giusti - se concessi - ma immorali. E quelli di Bocelli, che forse sono anche giusti - nel mondo evidentemente lo strapagano altrimenti non sarebbe diventato ricco com'è - appaiono immorali - lo era per lo meno quello richiesto, nel suo paese, per una kermesse che pone Torino in vetrina, e in piena pandemia, quando cioè molta parte della popolazione ne risente gli effetti economici - 'non riesce ad arrivare alla fine del mese', come s'usa dire.
Il cachet richiesto da Bocelli, se giusto astrattamente ma forse anche no, era assolutamente immorale sotto ogni punto di vista. E lo era anche per una ragione aggiuntiva. Uno come Bocelli non può comportarsi, per il suo cachet, come fosse, che so io, Fabrizio Corona, che per una sua 'comparsata' chiede forse altrettanto. A favore di Bocelli c'è solo il suo senso umanitario e la sua generosità; perchè se non ci fossero, per noi, almeno per noi, lui farebbe esattamente come Fabrizio Corona. Immorale è, infine, per un artista quel cachet. E questo vale per tutti gli artisti veri, ma anche per quelli presunti o sedicenti tali.
Questa storia ci ha fatto venire in mente un episodio di qualche anno fa, occorso a noi. Per un incarico artistico che ci era stato affidato, chiedemmo il costo di un concerto della 'Roma sinfonietta' diretto da Ennio Morricone.
Senza nulla togliere ad Ennio Morricone, il quale se gli avessimo telefonato direttamente sarebbe venuto forse anche gratis a dirigere un concerto di sue musiche, la risposta dell'incaricato dell'orchestra, un violoncellista che conosciamo da tempo immemorabile, fu 150.000 Euro. Più o meno quello che avrebbero chiesto i Berliner, nel corso di una loro tournée italiana, per un concerto. Ne siamo certi perché qualche anno prima di quella nostra richiesta, per altra occasione, dall'agenzia monegasca di Proczinsky ci venne detto che per un concerto dei Berliner avremmo dovuto pagare proprio la stessa cifra della 'Roma sinfonietta'.
Con rispetto parlando, la richiesta dell'orchestretta romana era immorale ma anche ingiusta, cioè fuori mercato.
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