Ancora si sente in tv qualcuno pronunciare gli anni dal duemilaventi in avanti, alla maniera di coloro che, analfabeti manifesti, vogliono fare i fichi. E cioè 2020, pronunciato ventiventi; 2021 ventiventuno; 2022 ventiventidue. Si capisce che stanno già facendo gli esercizi di scioglilingua per gli anni a venire quando la pronuncia si farà un pò più complicata. E nonostante ciò, ancora non desistono.
Se pensate che sono soltanto gli analfabeti a cimentarsi in questo orrore linguistico, vi sbagliate. Ci ha provato anche Lucia Annunziata, calata napoletana certo, ma giornalista preparata; ed ora, non più tardi dell' altro ieri, la Cesaroni, giornalista di Sky, enunciando statistiche riguardanti il triennio in corso ha infilato uno dietro l'altro: ventiventi, ventiventuno, ventiventidue.
Che cosa si deve fare per farli tornare alla ragione? Se non siamo riusciti a far dire agli italiani francesizzati Luigi quattordicesimo, perchè loro si ostinano a blaterare Luigi quattordici; e neppure ad un'altra schiera di analfabeti italiani inglesizzati che chiamano il direttore d'orchestra 'conduttore', con gli avventurieri del calendario riusciremo a farli rinsavire?
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