martedì 30 novembre 2021

Daje, con gli analfabeti di pregio

Ancora si sente in tv qualcuno pronunciare gli anni dal duemilaventi in avanti, alla maniera di coloro che, analfabeti manifesti, vogliono fare i fichi. E cioè 2020, pronunciato ventiventi; 2021 ventiventuno; 2022 ventiventidue. Si capisce che stanno già facendo gli esercizi di scioglilingua per gli anni a venire quando la pronuncia si farà un pò più complicata. E nonostante ciò, ancora non desistono.

Se pensate che sono soltanto gli analfabeti a cimentarsi in questo orrore linguistico, vi sbagliate. Ci ha provato anche Lucia Annunziata, calata napoletana certo, ma giornalista preparata; ed ora, non più tardi dell' altro ieri, la Cesaroni, giornalista di Sky, enunciando statistiche riguardanti il triennio in corso ha infilato uno dietro l'altro: ventiventi, ventiventuno, ventiventidue.

 Che cosa si deve fare per farli tornare alla ragione? Se non siamo riusciti a far dire agli italiani francesizzati Luigi quattordicesimo,  perchè loro si ostinano a blaterare Luigi quattordici; e neppure ad un'altra schiera di analfabeti italiani inglesizzati che chiamano il direttore d'orchestra 'conduttore',  con gli avventurieri del calendario riusciremo a farli rinsavire?   

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