lunedì 29 novembre 2021

Ormai si premiano anche, fra loro: ora Battistelli premia Fuortes

 

Nella motivazione che premia Carlo Fuortes, già sovrintendente dell'Opera di Roma ed oggi Amministratore delegato Rai, con il Premio Puccini, attribuito dalla Fondazione Festival Puccini di Torre del Lago, di cui è direttore artistico Giorgio Battistelli, si legge

Fuortes, oggi amministratore delegato della Rai, con un "importante passato nel mondo del teatro lirico, si riconoscono la competenza e la passione nel valorizzare la produzione e il sistema culturale del nostro Paese anche attraverso sperimentazioni che hanno avvicinato al teatro lirico le giovani generazioni".

Di colui che attribuisce il Premio, Battistelli, e di colui che lo riceve, Fuortes, si fa innanzitutto menzione del medagliere delle onorificenze. Il primo appena insignito del Leone d'Oro della Biennale, il secondo di un'alta onorificenza, Commendatore, della Repubblica italiana, e poi si pasa a motivare l'attribuzione del premio.

 Ma non si dice, nonostante le tante parole, l'antefatto di tale premio. 

Fuortes e Battistelli sono vissuti sotto il medesimo tetto dell'Opera di Roma per qualche anno. Fuortes, per compensare/risarcire Battistelli della sua mancata nomina proprio nel teatro della Capitale, lo volle come direttore artistico 'in seconda', accanto a quell'Alessio Vlad, da tutti eccetto che da noi considerato un genio, e gli diede l'incarico di programmare una stagione sinfonica, nella quale Battistelli, grande inventore organizzò programmi che mettevano insieme autori classici e contemporanei- una invenzione, una grande novità che non sfuggì a nessuno. E, come non bastasse, onde dare un senso alla sua presenza di direttore artistico 'in seconda' si fece inventore anche di un festival 'contemporaneo', ci pare di ricordare con il nome avveniristico di 'Fast Forward', l'equivalente musicale del diffusissimo Fast Food. Se ne fece una sola edizione, ridotta, dopo di che Fuortes a Battistelli diede il benservito e lui tacque. Allora non fece  come ha fatto pochi mesi fa quando sbattendo la porta e sbraitando  ha lasciato l'Orchestra della Toscana.  Solo di recente si è saputo che Fuortes gli aveva commissionato un'opera nuova. Per ripagarlo del silenzio?

 L'opera Battistelli l'ha scritta ed è stata presentata quando Fuortes era orami fuori dall'Opera, cioè alcuni giorni fa, dal titolo Julius Caesar, mandato in onda in diretta 'differita' da Rai 5, coprodotta da Rai Cultura, diretta da Silvia Calandrelli, fedelissima di Fuortes in Rai. Non abbiamo mai saputo come sono andati gli ascolti, che comunque non ci avrebbero fatto riflettere più di tanto perché sappiamo come vanno queste cose.

 Ma, forse, la recente audizione di Fuortes in Vigilanza potrebbe darci un 'aiutino'; quando ha ribadito che la Rai, servizio pubblico, in alcuni casi deve fottersene degli ascolti pensava forse a quelli relativi all'opera di Battistelli? 

 Ora Battistelli premia il suo ex datore di lavoro, motivandolo sia con la sua presenza nel mondo dell'opera sia anche - e qui sta la bugia, perchè non riusciamo a trovare elementi di questo tipo nella sua attività  di sovrintendente - perchè ha valorizzato la produzione e il sistema culturale del nostro Paese anche attraverso sperimentazioni che hanno avvicinato al teatro lirico le giovani generazioni. Non sarà che Battistelli pensava proprio a quel festival appena avviato e subito cancellato da Fuortes?

 Insomma prima si beccano e se possono si fanno le scarpe; poi al primo sgarbo, stanno zitti per paura di esplodere, ma perchè il loro silenzio viene compensato lautamente (inaugurazione di stagione con un'opera nuova, a Roma non accadeva da oltre un secolo, dal tempo di Mascagni) e poi si premiano. Tutto fatto in casa.

Infine, nel calendario del 'Mese pucciniano' leggiamo che Battistelli che ormai conta più opere che anni, discuterà sul destino dell'opera con Michele Girardi che, in Italia, è il maggior studioso pucciniano. Ma hanno dimenticato di invitare a partecipare al dibattito lo stesso Fuortes e Corrado Augias che  hanno, di recente, espresso sul teatro musicale idee illuminanti e rivoluzionarie: "se non si modernizza il melodramma muore!".

 Ai due consigliamo di andare a rileggersi, come 'prelectio' un dibattito di molti anni fa - metà anni Ottanta - che noi promuovemmo fra giovani compositori italiani che avevano all'attivo esperienze operistiche o di 'teatro musicale', sul destino dell'opera - argomento nuovissimo, come si vede. In quel dibattito si inserì con un lungo intervento anche Stockhausen. Il tutto fu pubblicato su Piano Time. Noi che promuovemmo quel dibattito, lo abbiamo di recente, ma solo in parte, riprodotto su Music@, il bimestrale edito dal Conservatorio aquilano, che è di facile reperimento e proficua lettura (n.31, gen-feb 2013. Si legge andando sul sito del Conservatorio e cercando nell'archivio della rivista) 

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Il Giornale della Musica online, maggio 2017, a firma M.M. così diede notizia dell'uscita di Battistelli dall'Opera di Fuortes:

"Il 31 maggio, alla scadenza del suo contratto biennale, Giorgio Battistelli lascerà il Teatro dell'Opera di Roma, dove affiancava Alessio Vlad come altro direttore artistico, con competenze specifiche sulla stagione concertistica e sulla musica contemporanea. La nomina di due direttori artistici - un caso più unico che raro in Italia e nel mondo - aveva suscitato perplessità, ma Battistelli in un'intervista ha difeso questa decisione del sovrintendente Carlo Fuortes. Il suo è un addio senza contrasti e recriminazioni, anzi Battistelli sottolinea di aver lavorato in pieno accordo con tutto il teatro e in particolare col sovrintendente e rivendica i risultati della propria attività in questi due anni scarsi di permanenza all'Opera, specialmente per quanto riguardo lo sviluppo del progetto Fabrica per i giovani artisti, la creazione dell'Orchestra Giovanile e l'avvio di una stagione sinfonica che ha contribuito ad innalzare il livello dell'orchestra del teatro. Il progetto di maggior rilievo e quello cui Battistelli teneva di più era però il Fast Forward Festival, l'unico in Italia dedicato interamente al teatro musicale contemporaneo. Nel 2016 la prima edizione aveva avuto un ottimo esito e Battistelli aveva preparato il programma di massima per il 2017, ma il festival quest'anno non si è potuto svolgere. È venuta così meno una delle ragioni principali del suo incarico. Fuortes da parte sua ha precisato che la cancellazione del festival è stata causata esclusivamente dalla riduzione di un milione e cinquantamila euro del contributo del Comune e dalla conseguente necessità di fare dei tagli, per non mandare in rosso il bilancio del teatro. E ha concluso: "Ringrazio Battistelli per quello che ha fatto in questi due anni, che resterà nel patrimonio dell'Opera".

 

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