lunedì 15 novembre 2021

Classifiche e premi, anche musicali, sono spesso inventati di sana pianta e servono a fare 'ammuina' e ad avere visibilità

Ha fatto scalpore, limitatamente ai giornali ovvio, la lettera di denuncia che la 'prima' viola della Scala,  Danilo Rossi, ha scritto ad Aldo Cazzullo, lamentando che mentre dei vincitori di medaglie e premi in tanti settori si parla anche troppo, di quelli che si affermano in campo musicale si tace. Forse anche volontariamente. Cazzullo, rispondendo alla lettera del musicista, ed anche ad altre che l'hanno di fatto sottoscritta, s'è giustificato dicendo che tutto sommato la musica è affare per pochi e dunque  l' interesse a parlarne è abbastanza circoscritto e relativo. 

Tutto come prima, solo che Franceschini che non perde occasione per mostrare il suo volto di  politico attento, ha chiamato i vincitori di importanti concorsi musicali, quelli italiani s'intende' di cui si parla nella lettera e che le vittorie se le guadagnano veramente, e li ha ricevuto al Ministero. Magra consolazione, ma meglio di niente; mentre i vincitori di discipline sportive li riceve il Presidente della repubblica, con tutti gli onori. 

Ma ci sono classifiche e premi fallocchi, e a questi ultimi, tanto per esemplificare, noi non esitiamo ad accostare i cosiddetti Premi 'Abbiati' attribuiti in Italia, da  uno stuolo di critici musicali, sempre gli stessi da anni, una sorta di sinedrio, di biblica memoria, poco affidabile. Lo abbiamo sostenuto anche di recente su questi blog, citando alcuni casi concreti di 'voluta dimenticanza o distrazione' di quel sinedrio musicale. 

 In quella lettera si faceva menzione anche di un ensemble di musica 'barocca', l'Accademia Bizantina, da molti anni affidata a Ottavio Dantone ( che ora risiede in Francia) al quale è stato attribuito uno dei tanti premi discografici, di cui la cronaca è piena, in questo caso di un premio fra i più importanti e certamene meritato. 

Ma... nella classifica stilata dagli organizzatori del premio, e riportata da 'La Lettura' del Corriere della Sera, quell'ensemble sarebbe avanti anche ai Berliner, medaglia d'argento, perchè l'oro l'ha meritato la Minnesota Orchestra - Minnesota chi, verrebbe da dire. 

Nessuno si nasconde l'influenza delle case discografiche su simili attribuzioni. Anche nel cinema leoni o palme vengono attribuiti dalle giurie di festival,  non basandosi esclusivamente sulla qualità del prodotto, ma prendendo in considerazione anche fattori politici o contingenze legate alle diverse nazionalità di provenienza dei film, o alle tematiche 'alla moda' in essi trattate.

Ora tutti sanno che ogni volta che si giudica un'orchestra in Occidente, si prende come riferimento  quella dei Berliner o dei Wiener, ancora insuperate, a dispetto di classifiche prive di peso. Che poi quasi ogni anno venga fuori dal cilindro di qualche giuria fasulla o di  rivistine in cerca di notorietà che questa o quell'orchestra ha superato le due celeberrime a detta di tutti,  è pura idiozia.

 Pochi anni fa, una di queste rivistine, o rivistacce,  si arrischiò perfino a sostenere, sentita una giuria composta da un centinaio di critici, sordi o oleati a dovere, che l'Orchestra di Santa Cecilia, che è un'ottima orchestra senza dubbio, aveva sopravanzato tutte  le altre, risultando prima di Berlino, Vienna, Chicago, Amsterdam ecc...ecc... superando in questo caso qualunque fantasia, e mancando di ragionevolezza e perfino di decenza.

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