In giugno Pierachille Dolfini sul suo blog ha pubblicato un lungo post sulla stagione scaligera 2021-22 che sta per cominciare, la prima dell'era Meyer, cogliendo le linee guida annunciate dal sovrintendente con chiarezza: biglietti meno cari, altrimenti resta più difficile l'accesso al teatro; attenzione ai giovani artisti, sia sul podio che in palcoscenico, altrimenti non si capisce a cosa servono l'accademia e i vari concorsi che segnalano le promesse della musica, e poi spazio agli italiani, intendiamo gli artisti italiani, spesso assenti o presenti in minima percentuale in molti cartelloni delle nostre fondazioni.
Da quel lungo post abbiamo voluto estrarre alcuni passaggi riguardanti questi argomenti a noi cari, per i quali andiamo puntando da sempre il dito contro le nostre grandi istituzioni musicali che sembrano ignorarli. Doveva venire un sovrintendente viennese a ricordaceli. (P.A.)
*******
...Meno titoli, meno recite rispetto alle ultime stagioni extra large disegnate da Alexander Pereira, «ma questo assetto si avvicina molto a quella che è sempre stata la tradizionale impostazione delle stagioni scaligere» riflette Meyer che sogna una Scala «inclusiva e accessibile». Lo dice chiaro. «Il teatro ha già una percentuale consistente di ricavi di biglietteria. Non ho alcun desiderio di alzare questa percentuale o battere dei record con una politica di prezzi elevati perché i biglietti troppo cari escludono chi ama la musica» dice Meyer. «Abbiamo visto che, specie per le opere, le poltrone della seconda parte della platea restavano invendute: abbiamo riequilibrato i prezzi, con due fasce in platea» spiega il sovrintendente. Non solo. «I posti dietro dei palchi con visibilità limitata erano troppo cari e anche qui abbiamo abbassato i prezzi. E i biglietti dei concerti delle orchestre ospiti sono equiparati a quelli della stagione sinfonica, il posto più caro costa 95 euro» dice ancora Meyer che ha raccolto l’invito del sindaco Sala, presidente del cda scaligero, a «dare sempre maggiore attenzione ai più piccoli, il pubblico del futuro». Ecco l’iniziativa Un palco in famiglia «che mette a disposizione sei palchi per ogni recita con la possibilità di ingresso a 15 euro per i minori di 18 anni accompagnati da adulti» annuncia Meyer...
...Un posto di platea per il 7 dicembre costa 2mila e 500 euro. Poi quattro diversi prezzi per le opere: dai 250 (o 210) euro di platea per Macbeth, Lecouvreur, Don Giovanni, Un ballo in maschera, Rigoletto (dove gli ingressi, i posti meno cari, costano 15 euro) si passa ai 150 (115 nella seconda zona di platea sino ai 12 euro per l’ingresso) del Matrimonio segreto dell’Accademia. Biglietti per la stagione di danza dai 150 ai 10 euro. Concerti da 95 a 10 euro (ma il Concerto di Natale arriva sino a 150 euro), musica da camera a 40 euro. La Cenerentola per i bambini costa da 40 a 5 euro, i concerti per i più piccoli da 15 a 5. L’abbonamento alle prime d’opera, che prevede tredici titoli, va da 2840 a 921 euro, quello ai sette titoli di balletto da 958 a 373 euro. I tradizionali abbonamenti tornano a quattro turni e scendono a dieci titoli: prezzi da 2190 a 706 euro. Gli abbonamenti a cinque balletti vanno da 681 a 266 euro. Due turni per un abbonamento mix tra opera e balletto, una formula weekend. Confermati i pacchetti per gli under 30. Tutte le formule di abbonamento sono valide anche nell’ambito dell’iniziativa Un palco in famiglia...
...Una Scala mitteleuropea che guarda al mondo – ma niente cartellone da teatro di repertorio, sul modello della Staatsoper di Vienna che ha guidato negli ultimi dieci anni – quella disegnata da Meyer in questa sua prima stagione che, inevitabilmente, risente del periodo (alcuni allestimenti programmati la scorsa stagione sono stati recuperati, altri rimandati), ma che mostra già la firma del sovrintendente. «In molti ruoli da comprimari abbiamo voluto giovani cantanti italiani all’inizio della loro carriera, che hanno già vinto concorsi internazionali e ai quali offriamo volentieri spazio. Perché non serve essere un esperto per chiamare Anna Netrebko per farla cantare, è giusto invece scommettere su alcuni giovani, sugli interpreti di domani. Come Federica Guida, che ho avuto un anno a Vienna e quando sono venuto in Italia ho voluto riportare a casa; come Caterina Sala, figlia di un corista scaligero, che quando ha vinto il Concorso AsLiCo aveva solo 18 anni e andava ancora a scuola e che oggi è una promessa sicuramente». Cantanti, ma anche direttori italiani: arrivano Gianpaolo Bisanti e Marco Armiliato, tornano Evelino Pidò e Ottavio Dantone, confermato Michele Gamba...
...La stagione sinfonica vede per la prima volta una direttrice orchestra italiana sul podio della Scala, sarà Speranza Scappucci per Schumann, Mozart e Mendelssohn. Chailly dirige Mahler, Prima e Seconda sinfonia, ma anche un concerto con sinfonie, ballabili e cori verdiani. Torna Daniel Barenboim con la Staatskapelle di Berlino, la West Easter Divan orchestra e come solista al pianoforte per le ultime tre sonate di Beethoven. Christian Thielemann arriva con la Staatskapelle di Dresda. Esa Pekka Salonen inaugura la stagione sinfonica e torna poi con l’Orchestre de Paris, Valery Gergiev porta il suo Marinskij mntre il direttore del Bolshoi Tugan Sokhiev dirige la Filarmonica scaligera. Concerto di Natale con il Te Deum di Hecror Berlioz diretto da Alain Altinoglu. Al pianoforte suonano Maurizio Pollini, Lang Lang, Daniil Trifonov e Yuja Wang. Recital di canto con Ildar abdrazakov, Waltraud Meyer, Ekaterina Semenchuk, Ferruccio Furlanetto, Juan Diego Florez, Anna Netrebko, Elena Maximova e Asmik Grigorian. Una stagione da camera con i musicisti dell’orchestra proporrà un concerto al mese nel ridotto dei palchi. «Ho chiesto proposte ai nostri professori d’orchestra e mi sono arrivati programmi per allestire tre stagioni» sorride il sovrintendente Meyer.
Nessun commento:
Posta un commento