Il coordinamento tra i 27 Paesi sulle misure comuni anti Covid, faticosamente inseguito la settimana scorsa dalla Commissione Europea, rischia già di saltare. I singoli Stati, preoccupati dal progredire della variante Omicron, abbracciano sempre più numerosi l’idea dell’obbligo vaccinale. Germania in testa. Già oggi il governo federale dovrebbe mettere a punto ulteriori restrizioni per i non vaccinati. Il prossimo cancelliere tedesco Olaf Scholz non avrebbe nascosto nella riunione di ieri con Angela Merkel di essere favorevole all’introduzione della vaccinazione obbligatoria e del divieto di accesso per i non vaccinati a tutti gli esercizi commerciali non essenziali.
Austria e Grecia, dal canto loro, si sono portate già avanti. Il governo di Alexander Schallenberg sta studiando una legge che prevede multe fino a 7.200 euro per chi insiste nel rifiutare il vaccino dopo due solleciti ufficiali. La norma dovrebbe entrare in vigore già questo mese, ma gli importi potrebbero essere ritoccati in base al reddito di chi commette l’infrazione. A immunizzarsi dovranno essere tutti i cittadini austriaci maggiori di 14 anni e anche le persone residenti nel Paese.
Sulla stessa linea la Grecia che, a partire dal 16 gennaio 2022, ha deciso di imporre l’obbligo vaccinale, ma soltanto ai cittadini che avranno compiuto i 60 anni. Anche in questo caso chi rifiuterà la somministrazione dovrà pagare una multa di cento euro al mese fino a che non accetterà di sottoporsi all’iniezione. I fondi raccolti dalle multe saranno devoluti agli ospedali greci contro la pandemia. «Non è una punizione — ha detto il premier Kyriakos Mitsotakis — la definirei una tassa sanitaria».
Ma l’Europa non sembra più avere una posizione comune neppure sul divieto di bloccare i voli dai Paesi ad alto contagio: malgrado le parole del capo dell’Oms, Tedros A. Ghebreyesus, che ieri ha invocato una «risposta razionale» e «proporzionata» alla variante Omicron, il Portogallo ha già imposto un tampone a chiunque arrivi dalle zone rosse e rosso scure indicate dall’Ecdc (Olanda, Belgio, Irlanda e i Paesi dell’Est).
Sulla variante Omicron sono tanti i dubbi e i pareri che divergono. I ministri della Salute del G7 hanno concluso che è «altamente trasmissibile». Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, invece, «non ci sono evidenze che sia più trasmissibile» di altre. Ma ieri la stessa Oms ha invitato «over 60 e persone fragili» a non intraprendere viaggi. E ancora: è bastata una frase dell’ad di Moderna, Stephan Bancel, intervistato dal Financial Times, per far andare giù i mercati (Milano -1,85, Londra -1,49, Francoforte e Parigi -1,53): «I vaccini esistenti sono molto meno efficaci contro Omicron». Vero? «Abbiamo una ragionevole fiducia nella protezione che l’attuale ciclo di vaccini può garantire con tre dosi», ha obiettato Scott Gottlieb, del Cda di Pfizer. E i dati in arrivo da Israele confermano l’efficacia della terza dose contro la variante.
Andre Ammon, il responsabile del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), ha detto che finora sono 42 i casi di contagiati Omicron, tutti asintomatici o con sintomi lievi. L’Italia per ora si specchia nelle parole del capo dello Stato, Sergio Mattarella: «La recrudescenza dei contagi ci ricorda di non abbassare la guardia e ci richiama alla massima responsabilità».
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