mercoledì 17 luglio 2019

Il terzo uomo dell'Hotel Metropol era al seguito di Meranda (da Fanpage)

Fondi russi a Lega, il terzo italiano all’hotel Metropol è Francesco Vannucci, collaboratore di Meranda         
       

       
       
         
           

         
         
            Potrebbe essere il livornese Francesco Vannucci il terzo uomo presente insieme a Gianluca Savoini e Gianluca Meranda all’incontro all’hotel Metropol di Mosca. La procura per ora non conferma e non smentisce. Il collaboratore di Meranda sarebbe venuto allo scoperto con un messaggio Whatsapp inviato ai giornalisti.         
       

       
         
          Politica italiana
         
         
   
   
        16 luglio 2019   
   
       
        21:18   


         
          di
           
              Annalisa Cangemi
           
         
       

       
         
           Il mistero sulla terza persona presente all'incontro a Mosca all'hotel Metropol, insieme a Gianluca Savoini e Gianluca Meranda, in cui si è discussa della possibilità di portare fondi russi alla Lega – affare mai andato in porto – sembra dissiparsi a poco a poco. "Ho partecipato all'incontro all'hotel Metropol di Mosca il 18 ottobre 2018 in qualità di consulente esperto bancario che da anni collabora con l'avvocato Gianluca Meranda": è il messaggio Whatsapp fatto circolare tra alcuni giornalisti, in cui Francesco Vannucci, 63enne livornese, svela la sua identità e dice di essere il ‘nonno Francesco' di cui si si parla in un audio pubblicato dal sito americano BuzzFeed, nelle mani della Procura di Milano che indaga per corruzione internazionale. Il messaggio oltre alla firma completa, indica anche luogo e data di nascita.

     
     
     
       

             

     
   
     
     
     
       

             

   "Lo scopo dell'incontro", ha precisato, "era prettamente professionale e si è svolto nel rispetto dei canoni della deontologia commerciale. Non ci sono state situazioni diverse rispetto a quelle previste dalle normative che disciplinano i rapporti d'affari". Per il momento fonti investigative non confermano né smentiscono la notizia. "Sono profondamente dispiaciuto di essere indicato in modo a volte ironico, a volte opaco, con lo pseudonimo di ‘nonno Francesco', così come sono profondamente rammaricato di dover con questa mia nota interrompere la privacy mia e della mia famiglia. Confido nella serietà della magistratura italiana – ha detto Vannucci – nel capire le chiare dinamiche di questa vicenda". Il procuratore di Milano Francesco Greco, parlando con i cronisti oggi pomeriggio, ha detto che non c'è nessuna necessità di sentire il segretario della Lega Matteo Salvini sulla vicenda. Il Cremlino intanto ha dato la sua disponibilità per collaborare con le indagini.

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