“Fs Italiane – si legge ancora nella nota del Gruppo – inizierà a lavorare quanto prima con i partners individuati per condividere un Piano industriale e gli altri elementi dell’eventuale offerta”.
La scelta del consiglio di amministrazione di Fs esclude di fatto le altre tre offerte pervenute sul tavolo del Cda del gruppo ferroviario, ovvero quelle del Gruppo Toto, di Claudio Lotito e del patron Avianca German Efremovic.
Di fronte a questo esito, risulta francamente risibile l’affermazione proclamata con enfasi da Luigi Di Maio su Facebook: “Sia chiara una cosa però: niente e nessuno cancellerà i 43 morti del Ponte Morandi. Niente e nessuno cancellerà il dolore delle loro famiglie. Sulla revoca della concessione ad Autostrade non indietreggiamo di un solo centimetro! Andiamo avanti. Meno parole, più fatti!”. Il vicepremier esclude quindi l’ipotesi di uno scambio tra concessione per Autostrade e intervento (circa 300 milioni di euro) di Atlantia nel capitale di Alitalia.
Lo Stato manterrà la maggioranza della compagnia aerea lasciando a Fs e Mef il controllo con il 50% più un’azione. Poi si aggiungerà la quota di Delta per arrivare complessivamente al 65%. Il resto andrà ad Atlantia se la trattativa, che ora si apre, andrà a buon fine. Ciò dipenderà da div erse condizioni: piano industriale, innanzitutto. E concessione Autostrade, come è ovvio.
Il prossimo passaggio formale prevede la presentazione dell’offerta che dovrà diventare vincolante entro la fine di settembre. Dopo la decisione del Cda di FS il dossier — con il nome di Atlantia — passa nelle mani del Mise e del ministro Di Maio oltre che dei tre commississari straordinari della compagnia (Stefano Paleari, Daniele Discepolo ed Enrico Laghi).
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