Sicuramente non abbiamo ancora dimenticato la serie di stupidaggini uscita dalla bocca di Di Maio e del suo servo fedele Toninelli.
Fermiamoci per ora a quelle di Di Maio. Non più tardi di qualche settimana fa il vicepremier, con un passato da venditore di pop corn e strillone allo stadio, se ne è uscito con una delle più grandi imbecillità che si siano sentite dire ad un ministro dello sviluppo economico e del lavoro, oltre che vicepremier: Atlantia è un'azienda decotta!
Per la gravità dell'affermazione, gli stessi suoi alleanti di governo, oltre naturalmente la stessa azienda che fa capo ai Benetton che ha annunciato querela, gli hanno detto se non era da irresponsabile- noi diciamo da idiota - fare quell'affermazione su un'azienda che ha migliaia di dipendenti e che è quotata ecc...ecc...
Non contento, Di Maio, il genio del governo, e Toninelli,suo vice quanto a genialità, hanno insistito nel voler togliere ad Atlantia (meglio: Autostrade), la licenza delle autostrade italiane, dopo il crollo del Ponte Morandi.
Poi viene fuori il caso Alitalia, che dovrebbe essere risolto entro domani- stando a ciò che prevede la legge - e rispunta fuori il nome di Atlantia, come possibile partner della cordata di salvataggio, messa in piedi dal governo attraverso FS. E ad Atlantia, azienda decotta, si chiede di mettere 300 milioni.
Qualche giorno fa Mentana durante il suo telegiornale, dopo aver fatto la cronaca delle ipotesi di salvataggio, ha fatto notare come è inaccettabile che un giorno si dica che ad Atlantia vanno tolte le concessioni autostradali, ed un altro che Atlantia potrebbe far parte della cordata dei rilevatori di Alitalia. Insomma, sottolineava Mentana, i Benetton non possono essere considerati un giorno 'diavolo', e il giorno seguente 'acqua santa'.
Adesso alla considerazione di Mentana se ne aggiunge un'altra: Di Maio va a chiedere di salvare Alitalia ad un'azienda che per lui è decotta. Allora oltre pazzo ed irresponsabile è anche scemo!
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