mercoledì 17 luglio 2019

Chiarot dà l'addio al Maggio Fiorentino

 Caro Nardella,
La scelta di venire a Firenze, al Maggio, è stata principalmente dettata dall’entusiasmo che due anni fa hai saputo trasmettermi. Entusiasmo e vicinanza che in tutto questo periodo non mi hai mai fatto mancare. I risultati che sono stati ottenuti li abbiamo potuti raggiungere perchè la nostra attività, le nostre scelte, erano oltre che condivise, supportate dalla tua stessa persona.
Sono stati due anni molto difficili – come tu del resto mi avevi prospettato – ma anche entusiasmanti perchè con tutti i lavoratori della Fondazione siamo riusciti a ricostruirci e a ritrovarci in un nostro ruolo e a iniziare a restituire al Maggio, con  il rinnovato progetto artistico, lo smalto, che ci attendevamo. Non abbiamo risolto, nè potevamo risolvere, tutti i problemi che lo affliggevano, a cominciare da quello del pesante debito che però, in virtù dell’importantissimo sostegno del Comune e della Regione, abbiamo iniziato ad aggredire.
L’equilibrio economico instaurato, l’apprezzamento avuto per la produzione artistica, sono stati gli obiettivi alla base del rilancio definitivo e del prestigio del Maggio, il fine al quale puntavamo e puntiamo tutti. Come ti è ben noto, il problema principale del futuro sarà quello di una ricapitalizzazione della Fondazione, con lo scopo di attenuare gli effetti negativi del debito. E’ in questo contesto che sono venuto a maturare in me stesso la convinzione che ancora il Maggio deve avere al suo vertice il Sindaco della città.
Gli impegni che ci aspettano potranno essere assunti solo con una guida forte, appassionata, come quella che io ho potuto riscontrare in te in questi anni. E’ una mia opinione personale che collego alla certezza che in uno scenario in cui avvenga un cambiamento di governance non vi possano non essere delle opzioni conseguenti: una diversa situazione dev’essere collegata ad una diversa Sovrintendenza.
Ringraziandoti della fiducia che mi hai sempre dimostrato e che spero di averti sempre ricambiato, sono a comunicarti che non mi sento di riconferamrti l’accettazione del mio rinnovo dopo la scadenza del 28 luglio. Sono naturalmente a disposizione per un passaggio di consegne nei tempi e nei modi che il nuovo Consiglio di Indirizzo desidererà attuare.
Ti ringrazio per avermi dato in questi due anni la possibilità di lavorare al Maggio e a Firenze dove ho conosciuto tante straordinarie persone, brave, appassionate.
Con il mio affettuoso saluto,                               Cristiano Chiarot
Viva il Maggio,

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