Il Corriere della sera - nelle pagine romane - dava ampio risalto alla presenza di Pappano che, in partenza per Londra - immaginiamo - in duo con il violoncellista ceciliano, Piovano, suonava 'musica classica'- come annotava diligentemente la giornalista, a scanso di equivoci.
Lo 'sposalizio' di Santa Cecilia non è l'unico di questi matrimoni combinati e contro natura. Ha celebrato il suo anche il Regio di Torino con Caselle e addirittura La Scala che negli anni passati ha portato il melodramma in aeroporto - con i soldi di Mapei, Squinzi per intenderci. Pereira, con tale esperimento milanese, ripeteva ciò che aveva già fatto durante i suoi anni a Zurigo, ma alla stazione ferroviaria.
la cronista riferisce anche che i viaggiatori in transito, incuriositi, si fermavano a vedere ed ascoltare un celebre direttore al pianoforte. E forse anche a domandarsi: che ci fa Pappano, qui in aeroporto, come un musicista di strada qualunque? Sarebbe meglio che suonasse in una sala e non nel rumoroso viavai di un aeroporto.
Il fatto è che, quand'anche dovessero ripensarci vista l'idiozia e l'assoluta inutilità della iniziativa, ci metteranno del tempo prima di cancellarla, per non sconfessare se stessi.
Ma perché non dedicano il tempo che ci si mette a pensare simili idiozie e quello per suonare in aeroporto, a cause migliori ed a più alti pensieri?
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