Matteo Salvini interviene sulla vicenda dei presunti fondi dalla Russia alla Lega e definisce "tutto ridicolo". In un tweet il leader del Carroccio ribadisce che il suo partito non ha "mai chiesto un rublo, un dollaro, un gin tonic, un pupazzetto a nessuno". "Rispetto - si legge - il lavoro di tutti. Ho la coscienza a posto. Querelerò chi accosterà i soldi della Lega alla Russia. I bilanci della Lega sono trasparenti".
Salvini: "C'è molta fantasia" - "Cosa facciano e chiedano a nome loro gli altri la sera non mi è dato saperlo, io rispondo delle casse della Lega", ha aggiunto il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini a Radio anch'io sul caso Savoini e presunti finanziamenti alla Lega dalla Russia. "Quando andiamo all'estero parliamo di politica e accordi commerciali per le imprese italiane. C'è molta fantasia. Siamo seri dai.... E gli hacker russi che manipolano le elezioni, e il petrolio, e gli americani...", ha detto.
"Buona caccia al tesoro" - Salvini è poi tornato sull'argomento: "Mi sembra sia da anni che qualche procura sta cercando soldi in Lussemburgo, in Svizzera, in Groenlandia; ora li cerca anche in Russia. Auguri, buona caccia a un tesoro che non c'è. Mi hanno indagato per sequestro di persona, posso supporre che occorra una riforma per avere una giustizia più veloce, più vicina alle esigenze dei cittadini normali, con meno scandali?", si è chiesto il vicepremier. Salvini ha poi detto di non avere alcun problema per il fatto che sia stata istituita una commissioni di inchiesta sui finanziamenti ai partiti: "Ne facciano anche sette otto, non abbiamo nulla da nascondere".
Nessuna querela per Savoini - A proposito delle querele annunciate, poi, il ministro dell'Interno ha specificato di non avere intenzione di procedere nei confronti di Savoini ma nei confronti di "chi accosta la Lega a ipotesi di corruzione". E sui suoi rapporti con il leghista ora indagato ha detto: "Vado in giro con centinaia di persone; cosa facciano e cosa chiedano a nome loro non mi è dato saperlo".
Di Maio: noi rigidi sulla questione morale - "Noi ci aspettiamo massima trasparenza, non siamo mai finiti in storie del genere, perché abbiamo reso sempre tutto tracciabile e aperto". Lo ha affermato il vicepremier e ministro Luigi Di Maio in un'intervista al Fatto Quotidiano, sottolineando che il M5S è rigido sulla questione morale. "Prima della Russia - ha detto - c'erano stati i 49 milioni di euro spariti e poi i casi di Siri e Rixi. Sul caso Siri abbiamo dimostrato quanto siamo rigidi. E per quanto riguarda i 49 milioni, io non avrei concesso la dilazione della restituzione dei soldi in 80 anni come ha fatto il Tribunale di Genova. Ma non sono un magistrato". Di Maio ha poi precisato: "Mi auguro che possano essere chiariti tutti gli aspetti della vicenda. So che c`è un audio".
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