domenica 7 luglio 2019

Marchette (giornalistiche): si chiamano così in ogni paese ed in tutte le lingue

Il Corriere , ieri,  con non molte righe, ma ben in evidenza, ci ha raccontato dell'impresa celebrativa del 'Festival Orta' - che si svolge sul Lago d'Orta - giunto al traguardo dei 20 anni di vita.
 Che si è celebrato attraverso un concerto- e come altro ? - che ha messo uno dopo l'altro Mahler e Schubert, impaginandoli attraverso versioni non canoniche; da un lato un adattamento di Mahler ( Adagio della Decima sinfonia) e, dall'altro, ranghi 'ridotti', per necessità,  per la Quinta di Schubert.
 E tutto con un ensemble cameristico,  che si presume raccogliticcio per l'occasione celebrativa - Orta Festival Orchestra ! -  diretto da Amedeo Monetti. E l'uno, l'ensemble, e l'altro, il direttore, che hanno suscitato l'attenzione del critico del giornale. Il quale, in poche righe, ha riversato tutto l'entusiasmo che per una intera stagione ha accumulato e tenuto compresso.

 Ancora  sul Corriere, e sempre ieri, nelle pagine 'romane', si racconta con abbondanza di particolari, della festa-concerto in onore di un potente del momento, Michele dall'Ongaro, organizzata dalla Accademia Filarmonica, dove siedono in consiglio, oltre dall'Ongaro, alcuni musicisti che a S. Cecilia sono gratificati o con la partecipazione al Consiglio accademico, o con presenze nel cartellone dei concerti.
 Si dirà club di scambisti. Assolutamente no, perchè i  numerosi presenti, nei giardini della Filarmonica e nella sala Casella,  erano ammaliati  dalla musica del compositore dall'Ongaro, della quale, noi e noi soltanto per nostra ignoranza, da anni abbiamo perso le tracce. 
Da quando,  aspirando alla poltrona più alta di S. Cecilia, e dovendo necessariamente abbandonare quella meno prestigiosa ma più redditizia, in termini di 'scambio di favori, di Radio 3, le esecuzioni delle sue musiche - di cui non pochi hanno ritenuto di poterne fare a meno per sempre - sono scemate. 

Ai tempi in cui dall'Ongaro ci denunciò perché si ritenne diffamato da un nostro corsivo su Music@, dimostrammo in tribunale l'admirabile commercium, con cui dall'Ongaro in Rai compensava coloro i quali eseguivano le sue musiche o gliene commissionavano di nuove.
 In quel computo - eseguito per difenderci in tribunale - risultavano che esecuzioni e commissioni di musiche di dall'Ongaro, prima che  avesse quel potere in Rai erano praticamente ridottissime, quasi  inesistenti, poi, negli anni di maggior 'traffico radiofonico', cresciute a dismisura, superando anche quelle di compositori veri , e poi, di nuovo celermente  scemate  con l'abbandono della posizione di potere in Rai.

 A proposito di Rai, non è che dall'Ongaro è riuscito ad ottenere con il suo grande prestigio che la tv di Stato gli mantenga il posto 'in caldo' fino a quando sarà a Santa Cecilia, come si fa per coloro che hanno incarichi pubblici elettivi?

 Tornando alla 'celebrazione' filarmonica, la cronista del Corriere, annota che dall'Ongaro "appassionato presidente di Santa Cecilia, è capace di mettere a punto stagioni concertistiche tra le più raffinate del panorama italiano e internazionale. Ma per chi ama profondamente la musica,  dall'Ongaro è anche uno stimato compositore...". Uno così, ti pare che non si meriti una festa con i fiocchi?

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