giovedì 18 luglio 2019

Fiorentini, perdonate Nardella che non sa quello che sta facendo al Maggio Musicale Fiorentino

Dario Nardella, rispondendo alle domande dei giornalisti che lo incalzavano sul terremoto prodotto dalle sue decisioni sul Maggio Musicale Fiorentino e sull'incertezza futura, a seguito di tali decisioni, dello storico teatro fiorentino, rispondeva con tutta sicurezza, alla maniera di Salvini ( cioè: sono stato eletto e faccio quello che mi pare, chiunque altro prima si candidi e poi venga a dire come la pensa!): il sindaco ha tutto il diritto di nominare i vertici delle istituzioni culturali della sua città.
 La prossima sfida del Maggio è quella di competere con La Scala, aggiunge Nardella.

Vero è che il sindaco, che nel caso specifico del Maggio fiorentino è anche Presidente del CdI, nomina i vertici delle istituzioni culturali della sua città,  e nessuno gli può negare tale diritto. Solo che - ci sia è consentito ribattere - questo diritto egli dovrebbe e potrebbe esercitarlo oltre che in nome della sua carica istituzionale, in virtù della sua competenza in materia.

 Ora Nardella, nominando Nastasi al vertice e facendo con tale nomina fuggire da Firenze Chiarot e Luisi, dimostra di non capire nulla delle istituzioni che governa. Quanto a Nastasi, che è stato per anni la pietra dello scanalo del Ministero ai cui vertici l'ignoranza dei ministri lo ha issato e stabilizzato, ora che non conta più nulla rimetterlo in pista è impresa impossibile quanto inutile e dannosa. Allora perché? 

Perché le loro vite - di Nardella e Nastasi- e fortune politiche si sono intrecciate negli anni,  e per questo più che per qualunque altra ragione, Nardella ha accolto il grido di soccorso del suo amico, un tempo sempre galleggiante,  ed ora ridotto ormai all'impotenza e messo da parte. Non rendendosi conto che a Firenze, già per la seconda volta, il suo amico 'grande & grosso' non può che produrre disastri.

Chi indicherà come sovrintendente? Non sappiamo nè crediamo che ricorrerà nuovamente alla associazione forense fiorentina per pescare il nuovo sovrintendente. E come direttore musicale o stabile che sia? Immaginiamo che lui e Nardella pensano  ad una trovata capace di cambiare la storia intera di quell'orchestra, magari ad una come Beatrice Venezi che farebbe parlare tutto il mondo del teatro e magari riderle dietro! Il ritorno di Muti a Firenze sarebbe davvero una grande impresa, considerati gli strettissimi legami con Nastasi; ma come si fa semplicemente ad ipotizzarlo?

Non ci resta che augurare buona fortuna al Maggio Musicale Fiorentino!

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