Dario Nardella, rispondendo alle domande dei giornalisti che lo incalzavano sul terremoto prodotto dalle sue decisioni sul Maggio Musicale Fiorentino e sull'incertezza futura, a seguito di tali decisioni, dello storico teatro fiorentino, rispondeva con tutta sicurezza, alla maniera di Salvini ( cioè: sono stato eletto e faccio quello che mi pare, chiunque altro prima si candidi e poi venga a dire come la pensa!): il sindaco ha tutto il diritto di nominare i vertici delle istituzioni culturali della sua città.
La prossima sfida del Maggio è quella di competere con La Scala, aggiunge Nardella.
Vero è che il sindaco, che nel caso specifico del Maggio fiorentino è anche Presidente del CdI, nomina i vertici delle istituzioni culturali della sua città, e nessuno gli può negare tale diritto. Solo che - ci sia è consentito ribattere - questo diritto egli dovrebbe e potrebbe esercitarlo oltre che in nome della sua carica istituzionale, in virtù della sua competenza in materia.
Ora Nardella, nominando Nastasi al vertice e facendo con tale nomina fuggire da Firenze Chiarot e Luisi, dimostra di non capire nulla delle istituzioni che governa. Quanto a Nastasi, che è stato per anni la pietra dello scanalo del Ministero ai cui vertici l'ignoranza dei ministri lo ha issato e stabilizzato, ora che non conta più nulla rimetterlo in pista è impresa impossibile quanto inutile e dannosa. Allora perché?
Perché le loro vite - di Nardella e Nastasi- e fortune politiche si sono intrecciate negli anni, e per questo più che per qualunque altra ragione, Nardella ha accolto il grido di soccorso del suo amico, un tempo sempre galleggiante, ed ora ridotto ormai all'impotenza e messo da parte. Non rendendosi conto che a Firenze, già per la seconda volta, il suo amico 'grande & grosso' non può che produrre disastri.
Chi indicherà come sovrintendente? Non sappiamo nè crediamo che ricorrerà nuovamente alla associazione forense fiorentina per pescare il nuovo sovrintendente. E come direttore musicale o stabile che sia? Immaginiamo che lui e Nardella pensano ad una trovata capace di cambiare la storia intera di quell'orchestra, magari ad una come Beatrice Venezi che farebbe parlare tutto il mondo del teatro e magari riderle dietro! Il ritorno di Muti a Firenze sarebbe davvero una grande impresa, considerati gli strettissimi legami con Nastasi; ma come si fa semplicemente ad ipotizzarlo?
Non ci resta che augurare buona fortuna al Maggio Musicale Fiorentino!
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