L'Accademia Filarmonica Romana presenta al Teatro Argentina, dove ha trasferito la sua stagione, una serata-evento (non sapremmo come altrimenti definirla, sebbene il termine 'evento' l'abbiamo in odio infinito) dedicata ad Antonio Vivaldi ed alla sua musica; protagonista Federico Maria Sardelli, flautista, direttore e musicologo che, qualche anno fa, ci ha regalato un gustosissimo romanzo, edito da Sellerio, 'L'affare Vivaldi' nel quale ripercorre tutte le tappe - alcune inventandole di sana pianta dove non aveva dati - della riscoperta vivaldiana, nella quale un posto importante ebbe l'Accademia Chigiana e perfino Ezra Pound (ma questo non è il luogo per parlarne). Quel suo romanzo è una sorta di 'canovaccio' per la serata al Teatro Argentina, durante la quale racconta ed esegue musiche del 'prete rosso' veneziano. Con il quale lui si identifica pienamente e forse anche esageratamente, al punto da ricostruire, in qualche caso, intere opere del musicista veneziano, partendo da tracce flebili ( hanno osato altrettanto altri musicisti specialisti del 'barocco' che, ritenendo di conoscerlo alla perfezione, hanno creduto di poterlo anche inventare sostituendosi ad autori che quanto ad invenzione e fantasia non erano secondi a nessuno, come Vivaldi appunto).
Sardelli conosce a fondo Vivaldi, e per questo ha ricevuto l'incarico, direttamente da Peter Ryom, curatore di uno dei cataloghi della sua opera fra i più completi e ben fatti, di proseguire nella ricerca e nell'aggiornamento del medesimo. Delle opere di Vivaldi, inoltre, Sardelli ha curato alcune edizioni moderne di gran pregio, ed ha pure scoperto inediti. Ma da questo a dire che Sardelli ha riscoperto Vivaldi, come incautamente ha fatto l'articolista del Trovaroma, ce ne corre.
Nel presentare tale serata, Antonio Leone, sul Trovaroma di Repubblica, attribuisce erroneamente, la riscoperta di Vivaldi a Sardelli, che data molti decenni fa, non sapendo che è comunque troppo giovane per attribuirsela. Lui la racconta tale riscoperta e basta. E Leone, che avrebbe dovuto saperlo, ne è all'oscuro. Il giovanotto si farà. Sbagliando - ma non troppo spesso - si impara. Almeno si documenti prima di scrivere, la prossima volta.
Questo madornale errore di Leone sul Trovaroma, non ci ha fatto godere appieno la nostra prima vittoria sul titolista del settimanale di Repubblica, del quale andiamo denunciando da mesi la banale e stantia titolistica per la musica classica.
Per la prima volta, oggi, con immenso piacere, abbiamo riscontrato che il titolista ha bandito 'note ' ed arie' - evivva - ed ha scritto , più semplicemente ma più opportunamente e correttamente, per la prima volta, dopo tanto nostro penare,: il tal del tali suona o dirige MUSICHE di... Che bello! Coraggio, sempre così.
P.S. chi ve lo ha detto che Emanuel Ax, il pianista questi giorni a Santa Cecilia, è francese? Ax è americano, ucraino di origine.
Nessun commento:
Posta un commento