Le domande per accedere a Quota 100 hanno superato le 100mila unità.
Per la precisione, 101.538. Ma la corsa furiosa al pensionamento anticipato (62 anni di età anagrafica e 32 anni di contributi versati) si è interrotta rispetto alle scorse settimane. E la circostanza fa tirare un sospiro di sollievo al ministero del Lavoro: vuoi perché le risorse destinate non sono infinite (4,9 miliardi di euro per il 2019) vuoi perché l'istituto previdenziale - con gli uffici oberati di pratiche anche per il reddito di cittadinanza - ha in organico almeno seimila dipendenti in meno rispetto a quelle necessari.
E se la pensione anticipata interessasse assai meno agli aventi diritto secondo la legge di Slavini? Il vice premier se lo sta chiedendo?
Tralasciando i lavori usuranti per i quali la possibilità di uscire prima dal lavoro era già prevista, la pensione fa gola a pochissimi, perchè rappresenta un vero e proprio trauma per un lavoratore nel pieno delle sue capacità ed al massimo dell'esperienza, costretto dall'oggi al domani a non avere più nulla - o quasi - da fare.
E questo rappresenta un trauma maggiore di quello che per molti lavoratori è restare al lavoro fino all'età previsto dalla Legge Fornero.
Salvini a questo non pensa - non pensa mai- lui vuol 'portare a casa il risultato' - secondo il suo stesso lingaggio - e il prima possibile. Comunque prima che venga smascherato dagli elettori e mandato a casa. Come, comunque, avverrà se non proprio domai, certamente dopodomani.
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