venerdì 22 marzo 2019

Una dietro l'altra, fioccano le interviste a Tony Pappano. Ma lui non si sbilancia sul suo futuro che sicuramente già conosce

L'ultima, oggi, l'ha fatta Valerio Cappelli sul Corriere, dopo  aver assistito a Londra alla nuova produzione dell'innominabile verdiana, Forza...  per parlare , più che dell'opera di Verdi, del suo futuro.
 Che fa maestro, va alla Scala, nel caso a sostituire Pereira  fosse Fuortes - chiede il giornalista. E Pappano: Mi pare che Fuortes abbia detto che alla Scala si porterebbe Daniele Gatti,  che ha appena firmato  come direttore musicale all'Opera di Roma per un triennio. 
 Che fanno - aggiungiamo noi - ricominciamo da capo le danze ?  Fuortes va a Milano e a Roma chi arriva? Se Gatti  va con lui,  chi prende il suo posto a Roma?

Ma la risposta più inimmaginabile per un direttore del suo rango la dà Pappano quando dice che intanto  starà a Roma fino a tutto il 2021, e a Londra fino al 2023, lo ha esteso di recente, fino a quando non trovano un suo degno sostituto (In questi settimane si fanno due nomi, l'inglese Edward Gardner e il lettone Andris Nelsons) che comunque potrebbero trovarlo e lui  andar via prima da Londra.

 Siamo seri. Chi può credere che uno come Pappano che ha  impegni fino al 2050, e forse anche oltre, e sa già ciò che farà nel 2030 o 2040, non sappia, o non abbia ancor deciso, che cosa farà fra due o tre anni, cioè nel 2021 o 2022?

 Pappano ha sicuramente deciso quale sarà il suo futuro prossimo:  a lume di naso, via da Londra sicuramente, da Roma non sapremmo dire; anche se proprio questa decisione, che deve arrivare prima di quella relativa a Londra, Pappano deve assumerla  sicuramente entro la fine di quest'anno.

Forse  per ora non desidera dirlo, ma la decisione è presa, e la sua agenzia (IMG) ne è sicuramente al corrente, non potrebbe essere altrimenti. Ma lui e l'agenzia  si sono dati la consegna del silenzio. Fino a quando... non sappiamo. Chissà che non vengano novità dalle prossime elezioni all'interno dell'Accademia di Santa Cecilia, alla fine di quest'anno,  per eleggere il successore di dall'Ongaro.

E se dall'Ongaro non venisse rieletto - come noi  ci auguriamo ed auguriamo all'Accademia ed anche, con un pò di presunzione, alla musica - e si ripiegasse su Pappano, sovrintendente, direttore artistico e direttore musicale, che a Roma ormai ha un bel gruppo di amici e si sente a casa, più che a Londra e forse anche altrove?

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