martedì 26 marzo 2019

Salvini e Di Maio non sono d'accordo neanche sull'esito delle elezioni regionali in Basilicata

La Lega esulta per la vittoria del centrodestra in Basilicata e Matteo Salvini ribadisce la fedeltà al governo: "Se qualche osservatore o analista pensa che io abbia convenienza a far saltare il governo, dico di no. Non ho incassi personali o partitici. Il mio orizzonte dura 4 anni e tre mesi. Non ci sono lusinghe che possano farmi cambiare idea". 

 Di Maio: "Serve più rispetto"
 Ma l'esito del voto lucano si ripercuote comunque sulle dinamiche di governo mentre restano le divisioni su temi come la cittadinanza o la sicurezza. "Il tema - dice Di Maio- è che questa convivenza nel governo tra due forze che hanno delle differenze potrebbe andare meglio se in questo momento si evitasse di mettere sempre quella "parolina in più" che "sporca", ogni provvedimento. È capitato con la Via della Seta e lo sblocca cantieri. Se c'è una cosa che può migliorare molto di più il clima è il fatto che quando facciamo qualcosa come M5S ci dovrebbe essere del rispetto senza che tutto venisse sempre opinato. Questa cosa non è nulla di grave e la chiariremo di persona".

"Siamo il primo partito"
 "In queste ore io non ci sto a questa narrazione che parla di crollo. Antonio Mattia, senza le ammucchiate, sarebbe il presidente della Basilicata, in una Regione in cui c'erano impresentabili, portavoti di tutti i tipi. Qua si sta cercando di utilizzare qualsiasi risultato elettorale, anche quello del più piccolo comune d'Italia per dire che deve cadere il governo. Ma questa è la speranza del sistema, e non accadrà". Lo ha detto il leader del Movimento 5 stelle Luigi Di Maio commentando i dati delle elezioni regionali in Basilicata. "Mattia ha fatto un risultato importante perché è uno che non ha mai mollato lo voglio dire a tutto il Movimento, sono le persone che non hanno mai mollato che determinano il risultato. Il dato della Basilicata ci incoraggia a sapere che i nostri risultati delle Regionali sono sempre sotto di dieci o venti punti quelli delle Politiche. Quindi siamo perfettamente in linea". "Questo è il momento di non mollare. Vedo che qualche portavoce a volte ha paura di andare in tv perché si sente aggredito da qualche conduttore, questo è il momento di combattere", sottolinea. 

 Salvini: voto a Lega è speranza
 "Siamo al governo da nove mesi. Quello alla Lega non è un voto di rabbia o di pancia, ma di speranza e prospettiva del futuro, che rimette al centro gli uomini, la famiglia e il lavoro". Lo ha detto il ministro dell'Interno Matteo Salvini, in conferenza a Milano sull'esito delle regionali in Basilicata.

 "I 5 Stelle hanno avuto comunque un buon risultato. Se fossi Luigi Di Maio, non mi preoccuperei". Così Salvini ha risposto a chi gli ha chiesto di commentare il risultato del Movimento 5 Stelle alle regionali in Basilicata. "Per quello che mi riguarda, si va avanti. Gli sconfitti stanno a sinistra, sono loro che governavano quella regione", ha aggiunto. 

 Conte: governo non condizionato da voto regionale
 Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte invita a distinguere competizioni locali e governo nazionale. Il governo sta marciando a passo veloce. I risultati stanno arrivando. E questa è la cosa più importante, ha concluso Conte.

 Al telefono Berlusconi-Meloni-Salvini: grande successo
 Silvio Berlusconi ha avuto cordiali telefonate con la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, e con il segretario della Lega, Matteo Salvini. Al centro dei colloqui, si apprende, il "grande successo" della coalizione di centrodestra in Basilicata, una Regione "sottratta al dominio della sinistra dopo oltre venti anni". Si è parlato delle prossime campagne elettorali per il governo del Piemonte e delle città che dovranno eleggere i nuovi sindaci questa primavera.

 Zingaretti, Pd: rafforzarci e allargare alleanze
 Il segretario del Partito democratico, Nicola Zingaretti, a proposito dei risultati in Basilicata ha detto: "Purtroppo in Basilicata avevamo presentato addirittura 4 simboli diversi. Anzi, per la verità, il simbolo del Pd non era stato neanche presentato. C'era un'unica dicitura, 'Comunità democratiche'. Insieme questi 4 simboli - ha continuato ancora - raccolgono circa il 23 per cento rispetto al 16 per cento delle politiche. Lo ripeto, è ovvio che bisogna cambiare".

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