sabato 30 marzo 2019

Congresso delle Famiglie: "L'aborto è un omicidio e la legge 194 non aiuta".Emergono con chiarezza gli obiettivi reali del congresso di Verona. E poi c'è la tenerezza ben nota di Salvini che vuole aiutare mamme e papà, bimbi e nonni. Un ministro così tutti lo vorrebbero nel mondo. Maria Giovanna Maglie difende la libertà di espressione. Grazie, Maria Giovanna!

A Verona parte la tredicesima edizione del Congresso delle famiglie e la legge 194 finisce subito nel mirino, con Massimo Gandolfini, leader del Family day che afferma: «L’aborto è un omicidio, la legge 194 non aiuta». Dichiarazioni che innescano subito reazioni politiche: «Io mi sento di poter dire, come rappresentante del governo, che quello di cui si discuterà lì a Verona ndr non sarà mai nell’agenda di questo governo», afferma Vincenzo Spadafora, parlamentare del M5S e sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle Pari Opportunità ed ai Giovani. 

Al meeting di Verona, che riunisce i sostenitori ad associazioni integraliste e conservatrici di tutto il mondo, i temi chiave sono la contrarietà all’aborto ed alle unioni tra persone dello stesso sesso, con forte sostegno alla famiglia tradizionale. A Verona arriverà anche il leader della Lega Salvini, oltre all’altro leghista, il ministro della Famiglia Lorenzo Fontana, che ha patrocinato l’iniziativa.

C’è molta tensione sul congresso mondiale delle famiglie di Verona? «Costruita ad arte, sul nulla, dalla sinistra. Io andrò (sabato, ndr) a ribadire la libertà di scelta di tutti e per tutti, uomini e donne, le conquiste sociali non si toccano», dice il ministro dell’Interno e vicepremier, Matteo Salvini. E poi: «Non si discute di revisione del divorzio, dell’aborto, della libertà di scelta di uomini e donne. Si ragiona su come aiutare le famiglie italiane, mamme e papà coi bimbi e i nonni», ha aggiunto. 

Il premier Giuseppe Conte spiega invece: «Non andrò al Congresso, prima di tutto perché non sono stato invitato ma, lo dico anche da professore, non ci deve spaventare il fatto che circolino delle idee. Aspettiamo di vedere che idee circoleranno e poi faremo le nostre valutazioni», spiega il capo del governo, che ha negato all’evento la concessione del patrocinio di Palazzo Chigi.
Critico, rispetto a Verona, anche il presidente della Camera Roberto Fico esprime invece la sua vicinanza alla «famiglie arcobaleno»: «La famiglia significa volersi bene, al di là del sesso, al di là degli orientamenti sessuali — spiega Fico — La famiglia significa curare e voler bene ai propri figli e bambini che vengono adottati. L’evoluzione della famiglia secondo me è quanto di più bello ci sia, perché significa che il nostro mondo è in movimento».

Il Congresso, viene aperto da un coro che intona «Mamma», canzone di Beniamino Gigli poi intonata anche dai più grandi tenori. E non manca il Nabucco. Sul palco, tra i primi interventi, anche la giornalista Maria Giovanna Maglie, che ha sottolineato «clima da caccia alle streghe contro il Congresso delle famiglie, instillato dal partito unico dei media». 
«Io non sono uno di voi. — spiega a sorpresa, sempre dal palco, il giornalista radiofonico Giuseppe Cruciani — Ma non trovo giusto quello che è stato messo in atto da coloro che vorrebbero spegnere questo microfono: una vera campagna di criminalizzazione. Quindi sono qui. Ovunque vieteranno di esprimere il vostro pensiero, io sarò uno di voi». 

«Al vicepremier Matteo Salvini chiederemo di vietare la pratica abominevole dell’utero in affitto perché oggi ci sono tribunali che continuano a concedere e a permettere questa pratica», afferma Jacopo Coghe, presidente di Generazione famiglia.

Il senatore leghista Simone Pillon, promotore della proposta di legge (assai criticata dall’opposizione), spiega che sull’aborto «c’è una legge nazionale che va applicata, e spero che venga applicata completamente, soprattutto nella prima parte». E poi: «A me interessa — aggiunge Pillon — che venga applicata tutta la legge 194, che parla di tutela della donna e della gravidanza soprattutto nella prima parte. Credo che si debba applicare anche quella». 

Il segretario del Pd Nicola Zingaretti contesta il meeting di Verona: «La famiglia non è gerarchie, non è oppressione di nessuno. Quindi, mi sembra che al congresso si utilizzi la parola famiglia in realtà per riportare indietro le lancette dell’orologio».

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