I corsi partiranno il prossimo settembre, la sede individuata è già pronta e le discipline da insegnare definite. E così dovrebbe essere avviata la nuova Accademia musicale & coreutica che rappresenta l'altro corno dell'accordo Scala-Arabia Saudita, che prevedeva anche un corposo finanziamento alla Scala ( Teatro, l'Accademia è altra cosa, benchè abbia lo stesso nome; è una fondazione a parte con attività dedicate e diverso consiglio di amministrazione) che poteva anche essere preteso ancora più corposo da chi eventualmente non lo riteneva tale, in cambio di un posto - la pietra dello scandalo - nel CdA scaligero. Scandalo, almeno per Fontana - non quello di Falstaff, 'gentiluomo ricco e generoso' - ma per l'irato ed irascibile presidente della Regione Lombardia, figlio naturale di quel sovranismo di cui Salvini, suo mentore, è profeta italiano.
Si sa che è andata a finire in un nulla di fatto, perchè Fontana si è sentito scavalcato da Sala e Pereira - mamma mia che offesa e lesa maestà!- nonostante che il suo rappresentante in CdA Scala, Philippe Daverio avesse fatto, per colpa di Fontana, la figura di chi non può pensare con la propria testa (prima aveva detto: magari ci fossero tanti arabi che portano soldi alla Scala, e poi, dopo che Fontana lo aveva richiamato per non avergli riferito quanto si stava decidendo in Scala- ma può esser credibile?- s'è rimangiato tutto).
Adesso sembra possa vacillare anche il progetto Riad ( Conservatorio e Accademia di Danza) ancora per colpa sua, di Fontana, il più acculturato governatore del mondo leghista, che si sente di nuovo scavalcato, anzi preso sotto gamba da chi governa l'Accademia della Scala, dove, ancora, lui ha un rappresentante, cui preme più dimostrare che pensa con la sua testa, per far dimenticare l'incidente con Daverio, nell'altro CdA, piuttosto che assumere una decisione ponderata sul progetto.
Noi che eravamo stati contrari fin dall'inizio al progetto della nascita di una Accademia della Scala a Riad - i cui pericoli non vogliamo ora ripetere - non vediamo ostacoli e pericoli al progetto di sovrintendere alla nascita di una scuola di musica e danza nella Capitale del paese arabo, purchè non porti il nome della Scala. La differenza non è da poco. E del resto la Scala ha già fornito la sua preziosa consulenza - intendiamo l'Accademia della Scala - per la nascita di analoghi istituti di alta formazione, come dovrebbe sorgere a Riad, ad altri paesi.
Adesso tutto dipende da Fontana che, ripetiamo, non è quello di Falstaff - altrimenti !- ma il potente presidente della Regione Lombardia, con il pallino della cultura, maggiore perfino di quello che aveva il Celeste ed anche il suo immediato predecessore, Maroni.
Far sorgere una scuola in un qualunque paese, anche il più antidemocratico, forse può servire a renderlo un pò meno antidemocratico; e comunque più utile di qualunque altra azione in tal senso, perchè può fornire ai giovani gli strumenti - anche musicali- per cambiare le coese, in futuro. Ma le basi occorre metterle da subito.
Non dimentichiamo, infine, che gli 'Accademici scaligeri' non va a fare i 'missionari' in Arabia Saudita, perchè insegnanti e la stessa istituzione 'Accademia' saranno compensati a suon di petrodollari.
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