mercoledì 27 marzo 2019
Perchè regge il Governo gialloverde, e forse reggerà ancora per un bel pò.
Le tesi più diffuse sulla tenuta del governo gialloverde, costituito da soci che più diversi non potrebbero essere, sono l'impreparazione a succedergli degli avversari politici - la sinistra per intenderci - e la mancata volontà di Salvini a staccare la spina, come si dice.
E ambedue le tesi, pur sostenibili, hanno punti deboli.
La sinistra non c'è, anzi non c'era fino a qualche settimana fa; oggi, le cose sembrano cambiare ed una qualche prospettiva per gli avversari politici del governo gialloverde sembra aprirsi. Se non altro la coscienza di dover pensare a breve a proporsi come forza di governo alternativo.
Carofiglio, il noto scrittore pugliese ottima presenza stabile di molti programmi televisivi, ha sostenuto che il grave errore del partito al quale appartiene, il PD, oltre innumerevoli altri, dopo le elezioni del 4 marzo , è stato quello di non favorire un governo, monocolore, dei Cinquestelle con l'appoggio esterno del PD, che avrebbe tagliato le gambe a Salvini che ora, come non mai, corre speditamente. Adesso certo non è più possibile riproporre quella formula, sebbene il PD vada dicendo che il nemico, l'avversario politico da combattere è Salvini e dunque, forse...si potrà riprendere il discorso con i Cinquestelle. Mah, boh...
L'altra tesi a favore della tenuta del governo è la decisione di Salvini - quello che tiene sempre fede alla parola data - di non staccare la spina, nonostante l'affermazione della Lega in tutte le recenti consultazioni elettorali, sebbene non politiche. Si attende che cambi idea dopo le Europee, se dovessero attribuire alla Lega i consensi pronosticati.
E quand'anche tali consensi arrivassero, che può fare Salvini? può staccare la spina? per fare cosa, quale governo, e con chi, se non più con i Cinquestelle che nell'attuale Parlamento hanno la maggioranza dei seggi? Salvini tornerebbe nel grembo del centrodestra? No, perché non avrebbe i numeri per governare? Da solo? peggio ancora, nessuno appoggerebbe il suo governo.
A fronte di risultati lusinghieri, perdurando la stessa composizione del parlamento nazionale, potrebbe semmai chiedere più poltrone ai soci di governo, senza staccare la spina. Lui, in quel caso potrebbe chiederle, esigerle addirittura, facendo forza a sè stesso che alle poltrone non tiene, perchè la sua azione di governo mira solo a favorire i cittadini. Che pagliaccio che resiste ancora sulla scena e non si prende i fischi che meriterebbe!
Convoca al Viminale perfino l'mministratore delegato della Rai, Salini ( in quota Cinquestelle, ma che lui considera quasi suo parente, essendoci una sola consonante di differenza nei rispettivi cognomi!) per fargli capire che chi comanda è lui e poi va ripetendo che non è interessato ad occupare poltrone.
E perciò la tenuta del governo attuale è frutto e conseguenza della pari 'impotentia coeundi et generandi' - come si diceva un tempo per altri affari - dei rispettivi membri: Salvini e Di Maio non si possono accoppiare a nessun altro per generarvi un nuovo sgorbio di governo.
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