L'altro ieri c'è stata una cena di gala, al Palazzo del Quirinale, in onore del primo ministro cinese in visita ufficiale in Italia, seguito da un 'concerto'- l'hanno chiamato così - nella Cappella Paolina, in onore della moglie del presidente cinese, ex cantante lirica, molto famosa nel suo paese.
Già è tanto se gli alti consiglieri del Quirinale non abbiano deciso di far venire un gruppo di suonatori per allietare la cena dei notabili italiani ( in una foto ci è parso di vedere la Maglie, giornalista, invitata non si sa perchè, sebbene una cena non c'è ragione per negarla a chicchessia - e cinesi.
No, hanno optato per una nostra gloria, famosissima anche in Cina, un cantante: Andrea Bocelli che la signora moglie del presidente sicuramente - hanno pensato al Quirinale - apprezzerà.
Noi non sappiamo quale repertorio abbia praticato nel corso della sua carriera la moglie del presidente cinese: se opera occidentale, italiana specialmente, o repertorio nazionale. Comunque possiamo rivelare - la nostra fonte è affidabile - che ascoltando Bocelli cantare: l'Ave Maria di Schubert, o Sole mio, e Nessun dorma, la signora ha sussurrato all'orecchio del consorte: ma per chi mi hanno preso?
Ha ragione la signora: quello offertole non è certo il repertorio da offrire ad una cantante lirica; queste cose, tolta l'Ave Maria, si cantano durante le feste paesane, gli intrattenimenti caserecci fra amici. E' questa la musica che conoscono nei palazzi del potere- avrà pensato?
Naturalmente di tale giusta doléance nessuna eco è arrivata alle orecchie degli analfabeti, e provinciali consiglieri culturali del Quirinale, i quali invitando Bocelli e facendogli cantare O Sole mio erano convinti di offrire alla illustre signora il meglio del meglio.
L'aggiunta poi di una giovane bella violinista ha fatto pensare ad una 'posteggia' napoletana.
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