Di Maio mette subito un paletto all'ipotesi di rendere più facile il porto d'armi dopo la proposta di una settantina di deputati della Lega di aumentare il discrimine tra le armi comuni da sparo e quelle per le quali non serve il porto d'armi.
«Mettiamo un attimo i puntini sulle i: io un Paese con la libera circolazione delle armi non lo voglio. Non lo vuole il MoVimento 5 Stelle e sono sicuro non lo vogliano nemmeno gli italiani», scrive su Facebook Luigi Di Maio. «Se mai un giorno avrò la fortuna di avere un figlio, voglio che vada a scuola sereno e tranquillo, che da adolescente passi il tempo a studiare e a viversi la vita, non che trovi il modo di comprarsi facilmente una pistola. Abbiamo fin troppi problemi da risolvere in questo Paese, non aggiungiamone altri», prosegue il vice premier.
«Pensiamo alle imprese e a creare nuovi posti di lavoro, piuttosto. L'Italia ha bisogno di questo, di più opportunità per i giovani, di più facilitazioni per chi vuole fare figli, di più sostegno alle famiglie, non di più armi -spiega Di Maio-. C'è una proposta di legge firmata da 70 deputati in Parlamento che punta a facilitare l'acquisto di armi per la difesa personale. Nessun eletto del MoVimento la voterà. Nessuno! Anche perché più sicurezza non vuol dire certo più armi in strada, al contrario. Andiamo avanti col contratto di governo, rispettando la volontà dei cittadini».
Da parte della Lega fanno sapere che proposta di legge per facilitare l'acquisto delle armi per difesa personale «non è una priorità della Lega, è una proposta di iniziativa parlamentare come ce ne sono tante». È quanto sottolineano all'ANSA fonti leghiste osservando, tra l'altro, come la presentazione della proposta sia anche cronologicamente slegata dall'ok alla legittima difesa, risalendo all'ottobre 2018. «Il nostro obiettivo lo abbiamo raggiunto ieri con il via libera alla legittima difesa», rimarcano lo stesse fonti.
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